Potrebbe esserci presto un cambiamento epocale nello sport norvegese, anche se non tutti sono d’accordo. Il Consiglio dell’Associazione Norvegese di biathlon ha infatti deciso di sostenere la proposta di togliere il divieto all’utilizzo della camera ipobarica arrivata dalla Federazione Norvegese di atletica leggera. La proposta sarà presentata all’Idrettstinget 2021, il Consiglio Sportivo, che è la massima autorità del Comitato Olimpico Norvegese e si tiene ogni due anni, che si svolgerà digitalmente il prossimo 28 e 29 maggio.
«Il consiglio ne ha discusso oggi e abbiamo deciso di sostenere questa proposta – ha affermato Arne Horten, presidente del biathlon norvegese, a NRK – il motivo principale è che sarebbe più giusto per tutti gli atleti, che non fosse più vietato o permesso a seconda della nazione in cui si trovano. Su questo ha influito anche una ragione ambientale, in quanto questo ci permetterebbe di fare meno viaggi, che è un bene per l’ambiente».
D’accordissimo anche Johannes Bø, che aveva già invocato l’uso della camera ipobarica anche lo scorso anno. «Ai miei occhi è una cosa semplice permettere a tutti di utilizzare gli stessi mezzi. Su questa base il divieto dovrebbe essere revocato. Penso sia la decisione giusta e sono contento che la nostra associazione sia orientata al futuro».
Non sono tutti d’accordo. Ad esempio l’Associazione Norvegese di sci di fondo ha chiesto ufficialmente di non revocare il divieto all’utilizzo delle camere ipobariche. Ancora una volta, come accaduto già con l’emergenza covid-19 quando il fondo decise di non prendere parte alle tappe centro europee della Coppa del Mondo, le due associazioni hanno due visioni diverse.
Ricordiamo che la camera ipobarica viene utilizzata per simulare la riduzione di ossigeno nell’aria, come avviene ad esempio ad alta quota. A livello sportivo se ne usufruisce per far sì che l’organismo sia stimolato e aumenti la produzione di globuli rossi, contribuendo ad una maggiore ossigenazione del corpo. Il suo utilizzo in ambito sportivo è ammesso in molti stati ed anche dalla WADA, mentre alcuni paesi, tra i quali Norvegia ed Italia, lo vietano poiché lo considerano una sorta di doping. Ora il nostro paese potrebbe rimanere un po’ più solo.