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Sci di fondo

Sci di Fondo – Il Dt della Norvegia: “In futuro dovremo essere pronti anche a sacrificare Holmenkollen”

Da tanti anni diversi atleti si battono per avere un calendario della Coppa del Mondo più leggero, con meno viaggi e gare. In passato le richieste partite in particolare da atleti europei come Pellegrino e Manificat non riuscivano a fare breccia all’interno del mondo FIS e pubblicamente anche dei loro stessi colleghi. L’emergenza covid ha però dato una scossa globale a tutti, ci si è resi conto che bisognerebbe fare un passo indietro, semplificare il calendario della Coppa del Mondo di sci di fondo, magari ispirandosi al modello del biathlon. Troppi viaggi generano diverse problematiche, non soltanto fisiche e fisiologiche agli atleti, ma anche finanziare alle federazioni, in particolare quelle con meno entrate.

Secondo quanto riportato di VG si è già al lavoro per semplificare il calendario, ma Espen Bjervig, direttore agonistico dello sci di fondo norvegese, ha subito avvertito che ciò porterà anche a delle scelte dolorose: «Le grandi nazioni come Norvegia, Svezia e Finlandia devono prendere l’iniziativa ed agire ora. Amiamo questo sport, non diciamo che le competizioni che siamo soliti ospitare, come Holmenkollen, Lillehammer e Drammen, non debbano più svolgersi, ma potrebbero essere organizzate ogni due o tre anni, anziché in ogni stagione. Dobbiamo essere pronti a fare questi sacrifici, anche se allo stesso tempo è importante mantenere alcune località classiche».

Il dt sloveno Nejc Brodar vorrebbe una soluzione ancora più drastica: «Il calendario della Coppa del Mondo deve cambiare. Ad esempio potremmo gareggiare in Svezia, Finlandia e Norvegia a dicembre, poi avere dieci giorni di pausa e recarci successivamente in Europa Centrale. In questa maniera i costi non sarebbero così alti».

Se in Norvegia dovessero decidere di non far disputare determinate competizioni con cadenza annuale, potrebbe anche accadere che una gara storica come quella di Holmenkollen potrebbe ritrovarsi a non essere presente in calendario. Johaug non ne vuole nemmeno sentire parlare: «Bisogna fare attenzione ai tanti viaggi, ma non si può certo escludere Holmenkollen dal calendario, c’è un pubblico fantastico. A Lillehammer non ci sono così tante persone vicino agli atleti come a Kollen. Se si vuole continuare a preservare l’interesse per lo sci di fondo, bisogna continuare a gareggiare nei luoghi in cui le persone si mettono in fila per entrare e creano la giusta atmosfera».
Come darle torto?
Al momento il calendario della Coppa del Mondo prevede quindi località ospitanti, tra le quali non è presente Dobbiaco: Ruka, Lillehammer, Davos, Dresda, Lenzerheide, Oberstdorf, Val di Fiemme, Prémanon, Planica, Tallin, Lahti, Drammen, Oslo, Falun e la Russia in una località non confermata.

Togliere una gara storica come quella di Holmenkollen per tenere in calendario competizioni a Dresda o Tallin, avrebbe certamente poco senso. A nostro parere, come accade proprio nel biathlon, dove tappe storiche come Oberhof, Anterselva e la stessa Holmenkollen sono intoccabili, lo stesso bisognerebbe fare nello sci di fondo. Della stessa opinione sembrerebbe anche il direttore della Coppa del Mondo, Pierre Mignerey: «Lo sci di fondo ha due monumenti: il Tour de Ski e Holmenkollen. Poi penso che voi norvegesi dobbiate decidere cosa fare con Lillehammer».

A nostro parere non è la Norvegia a dover rinunciare a delle tappe, quando basterebbe strutturare meglio il calendario. Se la Gemania già ospita la tappa di Oberstdorf all’interno del Tour de Ski, a cosa serve per esempio Dresda, che di sci di fondo ha più nulla che poco? Davvero si vuole rinunciare a gareggiare in una località come Lillehammer oppure Holmenkollen per fare delle competizioni a Nove Mesto (non in calendario quest’anno) oppure Dresda? Sicuramente ci sono soluzioni più intelligenti per modificare il calendario, ma soltanto pensare di toccare la storia di Holmenkollen è pura follia.

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