Nella sua carriera ha vinto otto medaglie d’oro olimpiche, di cui sei individuali, alle quali vanno sommati quattro argenti, più 17 medaglie mondiali (9 ori) e sei coppe del mondo. Risultati che fanno di Bjørn Dæhlie il fondista più vincente di sempre, nonostante allora la Norvegia dovesse battagliare con una concorrenza ben più agguerrita rispetto ad oggi.
In questi giorni, una sua intervista a VG ha però scatenato non poche polemiche nel mondo dello sci di fondo. Parlando delle problematiche del suo sport sia in competitività che dal punto di vista economico, Dæhlie ha fatto una proposta che ha mandato su tutte le furie tanti appassionati: eliminare la tecnica classica dalle competizioni di Coppa del Mondo.
«Sarebbe un’idea terribile per la Norvegia – ha affermato Dæhlie – ma penso sia ora che nel programma di Coppa del Mondo, Mondiali ed Olimpiadi vi fossero solo gare in tecnica libera. Per tutti gli anni ottanta siamo stati sconfitti da svedesi, russi e finlandesi. L’Italia, che era sempre ai vertici, ora è completamente scomparsa. Gli svizzeri sono quasi spariti, la Germania è andata. In Svezia, i corridori maschili non sono più competitivi, ad eccezione di Jens Burman». Secondo l’olimpionico, per rilanciare lo sci di fondo bisognerebbe gareggiare solo in tecnica libera perché in classico i norvegesi sono imbattibili. Come se in skating non fosse comunque così.
Secondo Dæhlie l’abolizione del classico darebbe una maggiore spinta internazionale allo sci di fondo. «In Europa Centrale preferiscono andare a pattinare piuttosto che sciare in classico. Non è una cosa che possiamo sottovalutare. Ci penso da alcuni anni, ritengo che lo sci di fondo dovrebbe avere una sola tecnica, quella libera. In questo modo riavremmo una competizione. Inoltre ciò renderebbe più facile passare dal fondo al biathlon».
Anche quest’ultima considerazione è un po’ particolare, in quanto l’ex campione ha prima parlato di salvare il fondo, per poi trovare una soluzione che faciliterebbe il passaggio ad un altro sport. Dæhlie ha quindi proseguito: «Negli anni 2000 lo sci di fondo è cambiato, la Norvegia è estremamente forte. Ciò quanto è motivante per le altre nazioni? La FIS potrebbe eliminare il classico, anche se non ho discusso con nessuno di questo».
Dalla FIS hanno fatto sapere che al momento questa ipotesi non è argomento di discussione.
Dæhlie ha poi aggiunto anche motivazioni economiche: «Con una sola tecnica, uno sport eccessivamente caro costerebbe la metà. Verrebbero eliminati gli sci classici e tutte le altre cose connesse con questo stile. Lo sci di fondo è diventato troppo costoso per le famiglie, almeno quasi quanto l’alpino. Così il giovane avrebbe bisogno solo di un paio di sci da pattinaggio e nessuna sciolina di tenuta».
Ben diversa l’opinione di chi come lui ha vinto otto ori olimpici, Marit Bjørgen, che ha un’altra idea per abbattere i soldi: «Mi dispiacerebbe se sparisse la tecnica classica. Da giovane ho pattinato con gli sci da classico. Negli anni c’è stato un cambiamento folle, oggi i dodicenni hanno scarponi in carbonio, ma non ne avrebbero bisogno. Guardano alle stelle della Coppa del Mondo, ma alla fine sono i genitori a fare determinate scelte. Inoltre dovremmo considerare la possibilità di dare a tutti la stessa lubrificazione sotto gli sci». Un’idea che trova d’accordo Bjervig, anche se secondo il responsabile del fondo norvegese, non rimuoverebbe le differenze, in quanto ci sono sci più performanti di altri.
Decisamente contraria all’idea di Dæhlie è Elena Välbe: «Una proposta terribilmente pessima. Dobbiamo tenere a mente l’origine dello sci di fondo. Inoltre sarebbe completamente sbagliato, in quanto i bambini imparano prima ad andare in classico, poi iniziano a pattinare».
Più decisa ancora è stata la reazione dello svedese Jens Burman: «Se l’ha detto davvero, è una delle cose più stupide che abbia mai sentito. Inoltre mi pare che la Norvegia vinca anche in pattinaggio».
Stadlober, sicuramente più competitiva in pattinaggio, non dà tutti i torti a Dæhlie ma non abolirebbe il classico: «Ha ragione, in Europa Centrale lo skating è più popolare e molti giovani sciatori passano al biathlon. Avremmo tutti una riduzione delle spese e meno problemi con le scioline. Ma ho difficoltà ad immaginare lo sci di fondo senza la tecnica classica».
Uno sport non deve mai dimenticare le proprie origini. Una decisione del genere ucciderebbe le basi dello sci di fondo. Quindi, meglio passare oltre.