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Sci di fondo

Fondo – Kalla, 30 km mondiali abbandonata per una gastrite, ma persistono i dubbi sul suo futuro; decisione ad aprile?

È stata una stagione tutta da rincorsa per Charlotte Kalla. Dopo una grande preparazione, la campionessa svedese, che aveva annunciato di voler andare avanti stagione per stagione senza porsi a priori una data in cui ritirarsi, era pronta a vivere un’annata da protagonista. Poi è arrivata l’infezione al covid-19, lo stop, il lento recupero ed il rientro in Coppa del Mondo in condizioni fisiche ancora lontane dalla forma migliore. Poi il Mondiale e la bellissima prestazione nello skiathlon, che aveva fatto subito ben sperare: Kalla c’è. Invece, ecco la staffetta, quegli sci bloccati, fermi, la difficoltà di andare avanti ed il crollo emotivo. Poi la 30 km ed il ritiro per un problema fisico. Solo alcuni giorni dopo, una volta arrivati ad Engadin si è scoperto che si trattasse di una gastrite. Ora le nuove voci di ritiro ed abbandono, ma forse Kalla non ha ancora deciso cosa fare del suo futuro.
«Secondo il mio punto di vistaha affermato il suo allenatore Magnus Ingessonpenso che abbia vissuto una stagione tutta in salita. Ha avuto una buona preparazione ed era in buona forma prima che arrivasse il covid. La 30 km? Il problema allo stomaco è arrivato il giovedì sera (giorno della staffetta, ndr), aveva un forte dolore alla parte alta dello stomaco. Stava molto male, così come venerdì. Non era sicura di iniziare la gara, ma ha voluto comunque provare. Purtroppo non c’era energia nel corpo. Ci vuole un po’ per riprendersi dalla gastrite».
All’Expressen, Kalla aveva affermato di non voler ancora parlare del suo futuro, anche perché ancora non aveva valutato la sua stagione. Le cose non sarebbero ancora cambiate, secondo quanto affermato da Ingesson: «Lei dice ancora la stessa cosa, vuole valutare in pace e tranquillità. Dovete rispettare questa sua volontà, non ha senso chiedere di più. Quando arriverà la sua decisione? Non c’è un limite di tempo, quando avrà deciso cosa fare lo annunceremo».
 
L’ufficio stampa dell’atleta, Torbjörn Nordvall, ha voluto ricordare all’Expressen che nonostante il covid, Kalla non è poi andata lontano dal podio. «Sembra un po’ strano che sia arrivata a dieci secondi da una medaglia ai Mondiali con la stagione che ha avuto, per poi ricevere domande del tipo "dovresti ritirarti presto". Ora ha altri due weekend di gara, poi a metà aprile dirà cosa ha deciso. È contenta della stagione per come è stata dopo il covid».
Il medico della Svezia, Per "Pliggen" Andersson ha voluto spiegare che comunque il problema avuto da Kalla è abbastanza comune tra gli atleti. «Capita spesso nello sport, non solo nello sci di fondo, che un atleta possa avere una reazione del genere quando è molto stanco. Spesso capita anche quando ci sono dei raduni e dei carichi pesanti. Questa è la causa probabile, la giudichiamo. Ha avuto un carico estremo con molte gare in poco tempo, normalmente l’avrebbe gestita bene, ma considerando i suoi preparativi, la tolleranza potrebbe non essere stata così alta come al solito. Di solito dalla gastrite si guarisce abbastanza rapidamente, quindi è importante distinguere tra il problema medico e le prestazioni. Solo perché il problema medico è risolto non significa che torni anche la prestazione. In Svizzera, è entrata in gioco anche la quota, queste sono connessioni complesse. Il fatto che Charlotte Kalla si sia classificata solo 30ª nella competizione finale di Coppa del Mondo, non ha nulla a che fare con i suoi problemi di stomaco. È chiaro che con quello che ha passato durante i Mondiali con lo stomaco ha speso energie, quindi l’alta quota ha inciso ulteriormente sulla prestazione. L’importante per noi era valutare se gareggiare fosse per lei pericoloso dal punto di vista medico e siamo giunti alla conclusione che non lo fosse».
 

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