È un fine settimana molto particolare quello che si appresta a vivere la squadra maschile della nazionale norvegese di biathlon. Con tre gare ancora da disputare, infatti, escludendo già i quattro scarti, Johannes Thingnes Bø avrebbe 914 punti contro i 907 di Sturla Holm Lægreid. Un finale emozionante attende i due ad Östersund. La situazione che si trovò in parte a vivere anche l’Italia con Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi due anni fa ad Oslo, ma in quel caso in lotta per la classifica generale c’era anche Kuzmina, che fino all’ultima gara avrebbe potuto beffare le due azzurre. Qui invece sarà in ogni caso Norvegia.
La domanda che si pongono i media norvegesi riguarda l’atteggiamento dei compagni di squadra? Come si comporteranno nella mass start? NRK ha per esempio svelato una cosa che ovviamente era scontata per tutti, cioè che il team norvegese aveva pianificato quanti più scenari possibili lo scorso anno, affinché a vincere la Coppa del Mondo fosse Johannes Bø nel duello finale con Fourcade. Quest’anno però sarà diverso.
Proprio il detentore della Coppa del Mondo ha scherzato su a NRK: «È una compagna elettorale, stiamo facendo pressioni sulle persone per portarle dalla nostra parte. È qualcosa su cui scherziamo, chiedendoci chi aiuterà chi. Ma non sarebbe giusto, tutti dovrebbero soltanto cercare di fare del loro meglio e vincere».
Anche Christiansen ha giocato sull’argomento: «Ora sarebbe un po’ ingiusto se qualcuno aiutasse uno dei due. Se dovessimo condizionare il risultato, ci sarebbero molti che si arrabbierebbero. L’Autorità Norvegese per le lotterie anche potrebbe non stare zitta».
Lægreid è apparso più serio. La sua idea è chiara, fare calcoli è inutile: «L’eventuale vittoria della Coppa del Mondo è il risultato finale di ciò che ho fatto in stagione e quello che farò questo fine settimana. Non importa quanto io faccia calcoli, non aiuta. Devo solo sciare veloce e sparare bene».
La posizione più complicata è ovviamente quella di Tarjei Bø, che ovviamente vorrebbe vincesse suo fratello Johannes. L’augurio, quindi, è di non trovarsi ad essere decisivo nella mass start di domenica: «Non ho preso alcuna posizione e mi auguro di non trovarmi nella situazione in cui doverci pensare – ha affermato a NRK – abbiamo una squadra unita ed un buon clima. Non importa chi vincerà la Coppa del Mondo, domenica sera saremo tutti amici».
Johannes Bø ha quindi parlato del suo rapporto con Lægreid: «Abbiamo un dialogo molto aperto e riceviamo un po’ di battute dall’esterno, soprattutto da parte dei nostri compagni di squadra che non sono nella stessa situazione. Ci prendono un po’ in giro e da una parte è una cosa carina, perché entrambi sappiamo che stiamo pensando a questo tutto il tempo. Siamo veramente dei buoni amici anche se ora siamo grandi avversari. Sono felice di questo, perché in una situazione del genere potrebbe esserci un po’ di nervosismo nel giocarsi una coppa col compagno di squadra. Comunque è Lægreid ad aver vinto più gare, quindi in questa stagione è lui il migliore».
Insomma, Bø in qualche modo ha voluto con furbizia quasi dare il ruolo di favorito al compagno, che con grande intelligenza ha rimandato al mittente: «Vorrei puntare su me stesso – ha ammesso Lægreid – ma devo ammettere che Johannes è il miglior biatleta quando entrambi gareggiamo al massimo livello. Se dice che sono un biatleta migliore, è solo per togliersi un po’ di pressione di dosso, perché è lui il migliore qui».
Dall’alto della Coppa del Mondo già vinta, che deve solo ritirare, Tiril Eckhoff si sta godendo la sfida: «È molto bello non essere stressata come i ragazzi, che sono in tensione prima delle ultime gare. Posso solo essere felice». In fin dei conti lei sa bene cosa significhi giocarsi in una Coppa del Mondo all’ultima gara ed anche perderla all’ultimo poligono. La sua grandissima stagione è però la dimostrazione che i campioni possono diventare anche più forti dopo una sconfitta pesante. Sicuramente un grande insegnamento per chi tra Bø e Lægreid arriverà secondo.
