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Sci di fondo

Fondo – Artem Maltsev ed i due lutti in famiglia scoperti solo dopo la staffetta

Ad Oberstdorf ha vinto la sua prima medaglia mondiale in carriera, ma la festa per l’argento conquistato in staffetta è stata presto funestata dalla notizia di una doppia tragedia che aveva colpito la sua famiglia. Artem Maltsev ha raccontato, in un’intervista al sito russo sport-express, la sua triste esperienza al Mondiale di Oberstdorf, che ha rovinato uno dei giorni più importanti della sua carriera.

Al Mondiale di Oberstdorf, Maltsev ha prima disputato la 15 km in skating, conclusa da lui in un’ottima quinta posizione, quindi è stato schierato in terza frazione nella staffetta maschile che ha vinto l’argento alle spalle della Norvegia. Proprio dopo la gara a squadre, non appena tornato in albergo con la gioia della prima medaglia mondiale conquistata, la brutta notizia della morte della nonna e di un caro amico di famiglia, scomparsi alcuni giorni prima a distanza di poche ore. Evidentemente i suoi cari avevano preferito non dirgli nulla per non distrarlo da un evento per il quale aveva lavorato tanto.

«Mia nonna e un caro amico di famiglia sono morti nello stesso giorno con una differenza di venti minuti l’una dall’altro – ha raccontato Maltsev al sito russo Sport-Express – è accaduto il 2 marzo, il giorno prima della 15 km. Dopo quella gara, infatti, ero rimasto sorpreso che nessuno da casa mi avesse chiamato, era strano. Ho pensato fosse perché l’hotel aveva una cattiva connessione. Soltanto dopo la staffetta, i miei genitori mi hanno chiamato e raccontato tutto. Emotivamente è stato veramente difficile: ero così felice per la medaglia, ma d’improvviso è arrivata quella notizia».

Un dolore enorme, che si è sommato ad un Mondiale per lui già non semplice emotivamente, in quanto ad un certo punto aveva addirittura temuto di non gareggiare. «Fin dall’inizio era pianificato che facessi la 15 km in skating. Ma c’era così tanta concorrenza che ad un certo punto Välbe mi disse se volessi magari fare invece la 50. Ma come avrei mai potuto fare una 50 in classico, se avevo preparato una 15 in skating? Come risultato, fino all’ultimo momento non era chiaro se avrei gareggiato o meno. Psicologicamente è stato difficile riconnettermi, ma alla fine mi sono rimesso in sesto e ho chiuso al quinto posto, il secondo della nostra squadra e ad appena 7” da Bolshunov».
Infine Maltsev ha difeso il gruppo Cramer, accusato dalla stessa Välbe di non essere arrivato al massimo della forma al Mondiale. «Forse all’inizio del Mondiale gli atleti del nostro gruppo non sono sembrati in forma, ma alla fine penso che siamo andati abbastanza bene, visto che Retivykh, io e Stupak siamo finiti a medaglia. Perché ero il più in forma del nostro gruppo? Non abbiamo analizzato ancora nel dettaglio le cose. Forse un po’ è dovuto al fatto che Retivykh ed Ustiugov abbiano gareggiato anche a Ulricehamn, raggiungendoci in raduno successivamente. Io e Turyshev (secondo allenatore di Cramer, ndr) abbiamo fatto un ottimo lavoro. Di conseguenza ero in buona forma ai Mondiali».

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