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Sci di fondo

Russia-Norvegia è ancora polemica, Borodavko e Välbe accusano i norvegesi per le eccezioni terapeutiche

Come si temeva già domenica pomeriggio, il contestato finale della 50 km maschile del Mondiale di Oberstdorf si sta trascinando con sé una brutta coda di polemiche. Triste, perché oggi dell’evento iridato sembrano essere rimaste soltanto le soliti liti tra Norvegia e Russia.

L’ultimo capitolo è arrivato ieri, quando mentre la Norvegia annunciava ufficialmente il ricorso contro la decisione di squalificare Klæbo, dai media russi arrivavano le dichiarazioni pesanti di Borodavko, allenatore di Bolshunov, e della stessa Välbe, riportate dal sito championat.com.

L’allenatore russo ha puntato il dito contro Klæbo e la squadra norvegese, ritenendo che certi risultati siano frutto delle eccezioni terapeutiche che permetterebbero agli atleti norvegesi di utilizzare determinati farmaci altrimenti vietati. «Klæbo ha fatto molti progressi (sulla lunga distanza, ndr) – ha sottolineato Borodavkoma lavoro da tanto e capisco che questo è molto difficile. Pertanto ho domande e dubbi. Inoltre, le informazioni sulle sue eccezioni terapeutiche sono trapelati ai media, quindi ho altri dubbi. In generale, dobbiamo dire che la nazionale norvegese utilizza eccezioni terapeutiche al 100%. Ciò è sbagliato e la FIS chiude un occhio su questo. La nazionale norvegese ha cercato di sabotare lo svolgimento della Coppa del Mondo, ha anche invitato gli svedesi a farlo. Ma tutti hanno visto che le gare si possono svolgere anche senza di loro. Però vediamo che la Norvegia ha ancora tanta influenza sulla FIS».

Pesanti anche le dichiarazioni di Välbe, presidente della Federazione Russa di sci di fondo: «Non crederò mai che i norvegesi si allenino così tanto più di Bolshunov o Chervotkin. No, non si allenano di più, è certo. Ci sono altre cose che li aiutano. È abbastanza strano per me che tutti nella stessa squadra siano malati della stessa malattia. Che cos’è? Bene, tutti sanno che hanno l’asma. Va bene, che usino le eccezioni terapeutiche, ma che sia annunciato a tutti che un atleta di questa o quella squadra sta utilizzando qualcosa. Tutti capiscono che una donna non può vincere quasi tutte le gare distance degli ultimi tre anni. Non ha vinto solo due gare. E vince con tre minuti di vantaggio sulla seconda. Beh, devi ammettere che fa pensare».

Va sottolineato che in Russia non tutti la pensano allo stesso modo. Il noto commentatore di Match TV, Dmitry Guberniev, ha dichiarato quanto sia stato brutto che i due abbiano parlato di questi argomenti soltanto ora, affermando che Klæbo aveva anche meritato l’oro nella 50km, pur avendo infranto le regole.
L’argento olimpico del 2010, Alexander Panzhinsky, ha difeso Klæbo dalle accuse di Borodavko, in un’intervista rilasciata a Match TV: «Ho un’opinione diversa. In Norvegia, lo sci di fondo è lo sport numero uno e la loro ideologia è quella di essere i migliori al mondo. non cercano di imbrogliare, combattono onestamente e si dedicano completamente allo sport. Le eccezioni terapeutiche sono una questione separata, ma non credo che Klæbo le usi»
Quasi per placare le polemiche è molto interessante l’articolo pubblicato oggi da VG, nel quale è scritto che forse la Norvegia avrebbe potuto evitare il ricorso, seppur giustificato. L’idea del portale norvegese è che un’eventuale vittoria alimenterebbe le polemiche di coloro che giudicano la FIS manovrata dalla Norvegia e dal momento che l’oro è andato comunque ad un altro atleta norvegese, si sarebbe anche potuto evitare. Un altro punto di vista, molto curioso, ma che è giusto riportare, anche perché se le reazioni russe sono queste oggi, figuriamoci cosa accadrebbe se dovesse venir riassegnato l’oro a Klæbo.

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