È stata una delle grandi protagoniste del Mondiale e della stagione, portando alla sua Slovenia due medaglie di bronzo mondiali e la coppa di specialità sprint. Risultati che fanno di Anamarija Lampic un autentico mito del fondo sloveno, tanti anni dopo Petra Majdic.
Nessun dubbio per la giovane slovena, che a giugno compirà venticinque anni, quello di Oberstdorf è stato il suo Mondiale più bello: «Credo sia stato finora il miglior Mondiale nella mia carriera. Sono veramente molto soddisfatta e felice di aver vinto questi due bronzi, perché non avrei potuto desiderare di più».
Lampic continua a migliorare anno dopo anno, una crescita costante quella della slovena: «Sto migliorando, sono in crescita costante ogni anno, facendo un passo alla volta. Questa stagione è stata incredibile, ho vinto il piccolo globo di cristallo per la sprint, due medaglie di bronzo ad Oberstdorf. Non so cosa dire, sono solo felice».
Ancora due gare, poi la stagione sarà finita. Lampic va ad Engadin senza pensare al risultato: «Ora vado in Engadin solo per gustarmi queste ultime due gare e gareggiare al meglio che posso, fare il massimo. La stagione per me è già stata perfetta, quindi non ho nulla da perdere».
Il prossimo sogno di Lampic è conquistare quella medaglia olimpica, che Petra Majdic vinse nonostante un infortunio a Vancouver nel 2010. La giovane slovena ha le idee ben chiare di come avvicinarsi alla prossima stagione: «Voglio lavorare più o meno come quest’anno, niente di speciale. So che tipo di lavoro mi serve ed è tutto quello che conta. L’unica differenza è che i Giochi Olimpici si disputeranno in quota, quindi credo che dovrò svolgere qualche allenamento in più in altura per abituarmi. Nelle prossime settimane credo che ci siederemo al tavolo con Stefano (Saracco, ndr) e pianificheremo tutto».
Molto legata alla squadra azzurra, nella quale oltre all’allenatore Saracco ha anche diverse amiche, Lampic è stata dispiaciuta quando ha saputo che l’intero contingente aveva lasciato Oberstdorf: «Mi è stato detto che avevano due cuochi positivi e sono dovuti tornare a casa. Mi è dispiaciuto tanto per loro, perché credo che avrebbero potuto anche fare bene negli ultimi giorni. Soprattutto nei giorni delle staffette, la presenza dell’Italia è mancata a tutti».