Tanta solidarietà nei confronti della squadra italiana è arrivata dagli atleti scandinavi, che in mixed zone si sono fermati a parlare con noi per esprimere il loro dispiacere per quanto accaduto agli azzurri, costretti a lasciare Oberstdorf dopo la positività di alcuni membri dello staff.
Particolarmente sentite le parole di Sjur Røthe, che ha voluto far sentire la propria vicinanza agli azzurri, in particolare Francesco De Fabiani, suo amico. «Sono veramente dispiaciuto per gli atleti italiani – ha affermato Røthe, che tra pochi giorni diventerà papà – è una situazione difficile. Per me non è così complicato capire cosa stiano provando, perché so bene cosa significhi prepararsi per delle competizioni importanti come un Mondiale. In particolare conosco anche bene De Fabiani, è un mio amico e deve essere veramente difficile per lui accettare di dover andare a casa per una cosa del genere. Ma noi tutti qui presenti sapevamo fin dall’inizio che poteva anche accadere qualcosa del genere. Lo abbiamo accettato venendo qui ad Oberstdorf. Se ho sentito Fabiani? No, dopo quanto accaduto non ci siamo ancora sentiti».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Krüger, che ha così commentato quando successo dopo aver vinto l’argento: «Quindi sono andati a casa? Mi dispiace, è triste che abbiano dovuto farlo. Purtroppo tutti noi eravamo preparati fin dalla vigilia a questa possibilità. Sicuramente è triste per loro non avere l’opportunità di competere nelle gare conclusive del mondiale perché tutti noi siamo arrivati qui per gareggiare. Ma purtroppo questa è la situazione attuale, non solo nello sport».
D’accordo con la decisione azzurra è il giovane William Poromaa: «Ho sentito quanto è accaduto alla squadra italiana, è triste ma allo stesso tempo ritengo abbiano preso la decisione giusta. Hanno deciso di tornare a casa preoccupandosi di non mettere in pericolo gli altri. Probabilmente deve essere stato difficile per loro prendere questa decisione, perché tutti siamo qui per fare il nostro meglio. Hanno però fatto la cosa giusta».