Fuori ai quarti di finale per una caduta e con cartellino giallo, Francesco De Fabiani si è presentato in mixed zone molto amareggiato per quanto accaduto in batteria, quando è caduto a terra mentre andava a tutta in salita, a causa di un contatto col ceco Cerny. Appena tagliato il traguardo, l’azzurro era andato a dire la sua all’avversario, convinto di essere stato chiuso. La direzione di gara ha però giudicato colpevole l’azzurro, in quanto il ceco era davanti, assegnandogli così il cartellino giallo che con tante gare in programma diventa sicuramente una preoccupazione in più per il valdostano.
L’atleta del Centro Sportivo Esercito ha commentato al microfono di Fondo Italia quando accaduto. «Non ho ancora rivisto l’incidente – ha affermato l’azzurro in mixed zone – visto che hanno dato la colpa a me in quanto venivo da dietro. Dal mio punto di vista sono stato chiuso, quindi mi piacerebbe rivedere le immagini. L’unica nota positiva è che non mi sono fatto male».
Peccato, perché proprio poco prima di cadere, come già in occasione della qualificazione, De Fabiani sembrava in buona condizione. «Si, la forma c’è, sto bene, ma proprio per questo brucia di più uscire così. Anche avere il giallo non mi aiuta adesso, visto che mancano più o meno quattro gare. Ho fatto una bella qualificazione. Nella batteria non è iniziata benissimo perché ero rimasto un po’ indietro, in quanto avevo scelto il binario giusto ma proprio in quel momento Retyvikh si era messo davanti a me andando piano. Sulla salita finale ho cercato di passare, poi purtroppo è successo quanto abbiamo già commentato. La gara è andata. Mi spiace tanto, perché mi piaceva questa sprint, ma cosa vuoi fare».
La testa è ora alla team sprint di domenica. Come Pellegrino, anche De Fabiani ha una motivazione in più: «Mi aspetto di riuscire ad esprimermi al meglio, non avere in pista problemi come è successo oggi, per potercela giocare fino in fondo. Abbiamo ottime possibilità, spero di poter arrivare ad esprimermi al meglio senza che altri fattori possano ostacolarmi».
