Mancano ormai poche ore ad una delle gare più importanti per l’Italia al Mondiale di Oberstdorf, la sprint in classico. Al termine dell’allenamento mattutino, che si è svolto tra le 12.30 e le 13.30, proprio in un orario in cui sono previste semifinali e finali delle batterie, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il direttore tecnico Marco Selle, che ha fatto il punto della situazione alla vigilia della prima gara che assegnerà medaglie. Attenzione puntata sulle condizioni di forma degli azzurri, ma anche su una pista che potrebbe mettere in difficoltà diverse nazionali.
«La squadra è arrivata qui già la settimana scorsa – ha affermato Selle a Fondo Italia – ha testato le piste in tutte le salse. Purtroppo la pista adesso è una salsa bagnata al limite della praticabilità. Hanno anticipato la gara, quindi questo forse darà un vantaggio almeno per quanto riguarda la qualificazione. Poi dipenderà se butteranno sale o meno. Lì la gara potrebbe prendere una piega in un verso o nell’altro. La squadra è arrivata qui per fare dei test proprio sulle gare sprint, dove ci siamo confrontati anche con altre nazioni. È andato bene Pellegrino, confermando il suo stato di forma che va avanti da novembre ad oggi. È andato forte anche De Fabiani, soprattutto nelle batterie. Dipende tantissimo dalla neve, in quanto potrebbe creare situazioni talmente diverse, se confrontate, che diventa difficile fare un pronostico. Logicamente non siamo i favoriti, se Pellegrino arriverà a giocarsi una medaglia sarà comunque una cosa straordinaria. I favoriti sono i soliti: Klaebo, i norvegesi in primis, forse Ustiugov potrebbe dare loro un po’ di fastidio. Li ho visti oggi i norvegesi, erano veramente impressionanti».
Selle si è poi soffermato sulla pista, che domani potrebbe veder cambiare radicalmente le condizioni anche nel corso delle stesse batterie. «Oggi ho visto tanti atleti, anche d’élite, andare per terra e rischiare di farsi male. Ieri si è infortunato un nostro skiman, uno dei più giovani ed allenati. Questo è molto indicativo della situazione neve. La FIS e gli organizzatori devono ovviamente pensare ad un Mondiale che finirà tra dieci giorni quindi non potranno buttare sale in quantità industriale subito, perché ciò rischierebbe di compromettere la neve per i giorni successivi. Speriamo cali la temperatura, che questa notte tiri un po’, che ci si presenti domattina almeno in qualifica con un binario duro e compatto, che non sia quello che abbiamo trovato oggi. La pista potrebbe cambiare completamente nel corso della gara. In qualificazione potremmo avere una neve dura dove il tempo del primo potrebbe essere sui 2’50/2’55, mentre in finale magari il tempo potrebbe alzarsi 20 secondi o più. In una situazione del genere può accadere di tutto, anche se mi auguro di no, spero sia una gara giusta nella quale vinca il più forte e non sia una situazione esterna a complicare una gara all’interno di una stagione già difficilissima per tanti altri motivi. Che tutto quello che c’è dietro, quelle cosa che la gente non sa e non vede ci consenta di fare il Mondiale nel modo più sereno possibile. Sicuramente questa volta i materiali saranno decisivi, dallo sci alla sciolina e la paraffina, bisognerà fare molta attenzione turno per turno».
L’obiettivo dell’Italia? Selle è realista: «Abbiamo principalmente due carte a disposizione per le medaglie. Ma l’augurio è che qualcuno ci sorprenda, gli atleti che non possono ambire alle medaglie mostrino qualcosa di importante, soprattutto i giovani. Sarebbe bello avere qualcuno in grado di fare una gara di spessore, che sia di buon auspicio anche per il finale di stagione e soprattutto per la stagione olimpica, che ci auguriamo non sia condizionata ancora dal covid».
L’Italia si è presentata ad Oberstdorf con un contingente ampio e ricco di giovani: «Si è deciso di puntare tanto sui giovani seguendo un’indicazione arrivata a tutte le direzioni agonistiche da parte della Federazione, il presidente in primis. In questa stagione così complicata per la pandemia, l’obiettivo era dare spazio ai giovani facendo far loro esperienza in vista di stagioni diverse. Questa nostra volontà ci ha portato a convocare molti atleti, approfittando anche del fatto che ci trovassimo vicino a casa. Ovviamente quando si hanno tanti giovani ci sono dei pro ed alcuni contro, c’è l’emozione o la paura del risultato. Ma vogliamo che questa esperienza sia loro utile per le prossime stagioni, soprattutto in ottica 2026».