A Pokljuka, Lisa Hauser ha scritto la storia del biathlon austriaco, regalando alla sua nazionale le prime storiche medaglie mondiali al femminile. Prima della rassegna iridata slovena, l’Austria aveva vinto infatti delle medaglie soltanto con gli uomini. In Slovenia, complice l’esplosione di Hauser, è prima arrivata una clamorosa medaglia d’argento nella staffetta mista, quindi il bronzo nella sprint, l’argento nell’inseguimento e infine lo storico oro nella mass start.
La ventisettenne ha espresso tutta la propria soddisfazione durante la conferenza stampa dell’IBU, partendo dalla sua descrizione dell’ultima serie: «È incredibile. Avevo avuto già 3 zero nell’individuale ma avevo sbagliato gli ultimi due colpi. Quindi, quando mancavano circa trecento metri al poligono finale, ho iniziato a pensare e mi sono detta di non commettere nuovamente gli stessi errori e provare solo a restare calma nella serie in piedi. Ero consapevole di poter conquistare la medaglia perché so sparare bene in piedi. Siamo arrivate all’ultima serie con un piccolo gap rispetto alle altre e ho sentito che Bendika aveva sbagliato. A quel punto mi sono concentrata esclusivamente su me stessa, ho lavorato ogni singolo colpo. Chiudere con quattro 4 zero è stato proprio fantastico».
Hauser ha ammesso che l’ultima gara è stata piuttosto faticosa, in quanto le energie rimaste erano poche: «Ho fatto tutto il Mondiale qui a Pokljuka, tutte le gare in programma, quindi mi sono presentata al via della gara piuttosto stanca come credo fossero anche tutte le altre. Le condizioni erano molto difficili, la neve non ha aiutato e abbiamo dovuto mettere in pista tutte le energie residue».
La cosa che più inorgoglisce Hauser è la consapevolezza di aver appena fatto la storia del biathlon austriaco: «Per me è qualcosa di incredibile essere seduta qui da campionessa del mondo. So che è un risultato storico per l’Austria, finalmente una donna ha vinto un oro al Mondiale. Sono felice di averlo fatto proprio io».