Alla sua seconda gara in un Mondiale, Tommaso Giacomel ad appena vent’anni si è trovato in seconda posizione alle spalle di Johannes Bø. Ha gestito alla perfezione i suoi primi due giri, è stato protagonista di un poligono a terra di altissimo livello, nel quale era riuscito addirittura a recuperare ben 15” a Johannes Bø e altri 7” a Pryma. Nella seconda serie, invece, è andato in difficoltà mancando tre bersagli con il caricatore e non riuscendo poi a coprirli tutti con le tre ricariche, rimediando così un giro di penalità.
Un peccato, ma ci può anche stare, fa parte del percorso di esperienza che un atleta giovane deve seguire per arrivare ad altissimi livelli, quelli a cui Tommaso Giacomel aspira. Il trentino delle Fiamme Gialle è però un ragazzo molto passionale e determinato, così al termine della gara si è presentato in mixed zone giù di morale, molto dispiaciuto per sé ma soprattutto per i suoi compagni di squadra. Poche parole perché a caldo la delusione di una medaglia mancata era ancora tanta.
«Sicuramente ho aperto la frazione molto forte – ha affermato l’azzurro in mixed zone – assieme a Pryma ho cercato di tenere il ritmo molto alto, anche perché mi sentivo bene. Poi sono arrivato al poligono in piedi, ho visto Johannes Bø andare via e ho cercato di sparare veloce come al solito. Qualcosa, però, è andato storto. Sono veramente dispiaciuto per i miei compagni di squadra che avevano fatto una grande gara. Non ho altro da dire».
Occasioni per rifarsi non mancheranno nei prossimi anni, magari già a partire da Pechino 2022, quando questa staffetta promette di essere ancora più competitiva.