Tiril Eckhoff è la regina di Pokljuka. Terza gara e terzo successo per la trentenne norvegese che dopo aver contribuito al successo della staffetta mista e dominato la sprint ha saputo confermarsi sul gradino più alto del podio anche nell’inseguimento. Una gara che per tre quarti ha proposto un’alternanza tra la scandinava e la transalpina Anais Chevalier (seconda della sprint), almeno fino a quando Eckhoff non ha voluto accelerare (nel cuore del quarto giro), prendendo definitivamente il largo per regalarsi il terzo titolo iridato personale della carriera e raggiungendo quota 21 successi complessivi, di cui 8 in questa stagione.
Eckhoff si è concessa un errore nel primo e nel terzo poligono ma è stato soprattutto nel finale che ha dimostrato di aver raggiunto una stabilità importante: spesso in passato nell’ultima sessione di tiro ha vacillato. Non oggi: 5 su 5 e via, verso il terzo oro in cinque giorni.
Dietro di lei l’austriaca Lisa Hauser (1-0-0-0) ha approfittato dell’errore in piedi di Anais Chevalier (0-1-0-1) per riprenderla e poi staccarla nel giro finale per confezionare uno storico argento, davanti alla stessa francese. Un treno su cui sarebbe potuta salire anche una Dorothea Wierer (0-0-0-0) semplicemente perfetta, ma le energie a quel punto erano ormai al lumicino. Grazie alla ritrovata precisione al tiro e alla consueta generosità l’azzurra campionessa uscente ha saputo trasformare la ventesima piazza di partenza in un autentico trampolino di lancio che poligono dopo poligono l’ha riportata al vertice della classifica. All’uscita dall’ultima sessione di tiro era di fatto con Hauser e Chevalier, ma poi è mancato qualcosa, come normale che fosse alla luce di quanto avvenuto negli scorsi giorni. Ma per come era apparsa in gara ieri, la prestazione di oggi ha quasi del miracoloso ed il merito è in gran parte da ascriversi al cuore della trentenne delle Fiamme Gialle.
Se c’è occasione in cui il quarto posto brucia meno del solito è forse quella odierna: già una gara così era al limite dell’impensabile (miglior tempo assoluto di gara, con 3" di margine su Hauser), per immaginare qualcosa di più serviva un aiuto importante dalla concorrenza. In molte hanno collaborato, vedasi Røiseland ed Herrmann nona ed ottava e sverniciate nel giro finale da Pidrushna, ma non le protagoniste del podio. Insomma, a Wierer non è riuscita la strenua difesa del titolo iridato, ma quanto visto oggi fa ben sperare in vista della seconda settimana iridata, quando si gareggerà due volte sui 4 poligoni (individuale e mass start) oltre alle due staffette.
Accanto ad una Wierer perfetta al tiro, qualche errore di troppo per le altre tre azzurre in gara: 5 per Michela Carrara, addirittura 10 per Lisa Vittozzi, 3 per Irene Lardschneider, in rigoroso ordine di classifica, con la valdostana che ha saputo comunque raccogliere nuovi punti di Coppa con il 38° posto finale. Più indietro invece tanto la sappadina (48ima partendo da quinta) e la sudtirolese (51° posto).
Ed a proposito di Coppa del Mondo: con il back to back di questi due giorni, Tiril Eckhoff saluta definitivamente la compagnia di Marte Røiseland ed Hanna Öberg (13ima). La stagione è ancora lunga, ma l’indirizzo ad oggi pare piuttosto evidente.
Biathlon: Eckhoff dominante! Suo anche l’inseguimento, grande rimonta Wierer: quarta
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