È festa polacca nella sprint in tecnica classica femminile che ha aperto il Mondiale Juniores nella freddissima Vuokatti, che ha accolto le atlete con -20 gradi. La squadra allenata da Justyna Kowalczyk ha vinto l’oro e il bronzo nella prima gara in programma. A conquistare il titolo mondiale è stata Monika Skinder, classe 2001, andata già cinque volte a punti in Coppa del Mondo, arrivando 15ª a Davos e 16ª a Ruka quando al via erano presenti tutte le migliori. La giovane polacca, quarta in qualificazione, ha mostrato una grande condizione nel corso delle batterie finali. In finale Skinder è andata subito all’attacco facendo ritmo e portando con sé la compagna di squadra Kaleta, miglior tempo in qualificazione, e la svedese Hansson. Le tre hanno staccato tutte le altre e sull’ultima salita Skinder è andata all’attacco, la svedese ha risposto mentre Kaleta ha perso qualche passo nella parte iniziale per poi rientrare poco prima dello scollinamento. Proprio con due poderose spinte prima di affrontare la discesa finale, Skinder ha preso quei metri di vantaggio che ha portato con sé fino al traguardo, mentre alle sue spalle Hansson e Kaleta si sono giocate il secondo posto, andato alla svedese per mezzo scarpone nella volata finale.
Già in semifinale le polacche avevano fatto un’ottima impressione ed avevano collaborato molto nel corso della batteria, portandosi con loro la russa Stepanova, qualificata alla finale come lucky loser. Facile primo posto anche per la svedese Hansson nella seconda batteria, nella quale si era imposta sulla finlandese Ryytty e la norvegese Melling, entrata in finale come lucky loser. In questa fase era stata eliminata il bronzo dello scorso anno, Siri Wigger. La giovanissima svizzera, classe 2003, non è apparsa ancora nelle migliori condizioni di forma, dopo aver saltato diverse gare nella prima parte della stagione. Eliminate anche la norvegese Heggen e la russa Nikolova.
Eliminata nei quarti di finale l’unica azzurra che ha superato il taglio della qualificazione, la giovanissima Iris De Martin Pinter, addirittura classe 2004. La giovane veneta si è battuta in una complicata terza batteria dei quarti di finale, piazzandosi al quarto posto alle spalle di Heggen e Melling, entrambe norvegesi, e della svedese Baangman. Alle spalle dell’azzurra l’altra svedese Rosenberg, tra le favorite dopo essere stata grande protagonista degli YOG della passata stagione. Con il suo 19° posto la veneta è sicuramente promossa.
Oltre a Rosenberg, l’altra sorpresa dei quarti di finale era stata l’eliminazione della russa Baranova, uscita come sesta nella sua batteria dopo essere stata addirittura terza in qualificazione. Problemi di materiali? Il dubbio viene vista la clamorosa controprestazione. Per la classifica completa clicca qui