Gli occhi erano tutti per lei, vincitrice delle prime tre sprint disputate dall’inizio del 2021, Linn Svahn, che vincendo nella sua Svezia avrebbe eguagliato Stina Nilsson nel numero di quattro vittorie consecutive nel format. Invece, nella sprint in skating di Ulticehamn, la giovane campionessa è rimasta subito fuori dai giochi, cadendo nei quarti di finale per aver toccato con le punte dei suoi sci le code di quelli della norvegese Smedaas, procurandosi anche una ferita vicino all’occhio. Eliminata la grande favorita, sembrata comunque meno incisiva anche in qualificazione, è arrivata comunque una festa svedese.
Forte l’emozione per Maja Dahlqvist, che a 26 anni ha conquistato la sua prima vittoria in carriera, tirando fuori tutti i cavalli sul rettilineo finale per commuoversi poi per il suo primo successo in carriera. Alle sue spalle Johanna Hagström, che a 22 anni ha conquistato oggi il suo secondo podio in carriera dopo il terzo posto di Cogne nel 2019. Sul terzo gradino del podio una splendida Diggins, che ancora una volta ha tagliato il traguardo devastata dopo aver dato ogni energia rimasta sul suo corpo dando tutto sul rettilineo finale.
Ai piedi del podio Hanna Falk, che messi da parte i tanti problemi fisici è tornata su buonissimi livelli, mentre la slovena Eva Urevc ha ottenuto un ottimo quinto posto, mancando di energie proprio nel finale. Delusa invece Jonna Sundling, che in partenza è stata involontariamente toccata da Hagström ed è finita in rotazione restando in piedi e rompendo un bastoncino. La svedese ha recuperato il distacco accumulato arrivando quasi a lottare per il podio, prima che la fatica fatta per rientrare le chiedesse il conto.
Della caduta di Svahn ha approfittato solo in parte Anamarija Lampic che avrebbe potuto quasi chiudere la classifica della coppa di specialità, ma è stata eliminata in semifinale arrivando alle spalle della sua connazionale Urevc e di Hagström. Out anche Nadine Fähndrich, giunta sesta in una prima semifinale col brivido per un contatto tra Diggins e Sundling. La svedese ha rischiato anche di cadere, ma è riuscita in qualche modo a restare in piedi e raggiungere la finale con Dahlqvist, mentre la statunitesne è stata capace di ottenere un posto in finale da lucky loser, dopo che i giudici non hanno ritenuto scorretta la sua manovra.
Fuori già nei quarti di finale Sadie Maubet Bjornsen e Kristine Stavaas Skistad. Quest’ultima, classe ’99, sembrava in rampa di lancio due anni fa, quando soltanto una caduta in semifinale le vietò di lottare fino in fondo per un probabilissimo podio iridato a Seefeld. Nelle ultime due stagioni, però, le tante promesse non sono state mantenute e questa ragazza dai grandi mezzi fisici è andata in difficoltà. In Norvegia è sempre esposta sotto i riflettori, ma forse meriterebbe di essere lasciata un po’ tranquilla nel tentativo di ritrovarsi. È giovane ed il tempo è dalla sua parte.
Eliminata già ai quarti di finale Greta Laurent, giunta sesta nella prima batteria e 29ª assoluta. La valdostana delle Fiamme Gialle, 21ª in qualificazione, non è riuscita a tirare fuori i cavalli quando richiesto sull’ultima curva e sul rettilineo finale, chiudendo in coda la volata di gruppo andata a Sundling e Dahlqvist.
Fuori in qualificazione Lucia Scardoni, quarantasettesima.
CLASSIFICA FINALE
1ª M. Dahlqvist (SWE)
2ª J. Hagström (SWE)
3ª J. Diggins (USA)
4ª H. Falk SWE)
5ª E. Urevc (SLO)
6ª J. Sundling (SWE)
7ª A. Lampic (SLO)
8ª S. Krehl (GER)
9ª T. Beranova (CZE)
10ª J. Joensuu (FIN)
L’italiana
29ª Greta Laurent