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Biathlon

Biathlon – Lacrime di gioia per Kamila Zuk: è campionessa europea nella pursuit di Duszniki Zdroj

È ancora festa polacca Duszniki Zdroj grazie alla sorprendente vittoria in rimonta di Kamila Zuk, capace di recuperare dalla 18ª posizione della sprint grazie ad una prova superlativa. La ventitreenne polacca ha mostrato una solidità superiore rispetto a quella delle sue avversarie, chiudendo tutti i venti bersagli in gara, cercando di non esagerare sugli sci, tranne all’ultimo giro quando è andata a tutta per non far tornare da dietro le proprie avversarie e anzi è riuscita addirittura a guadagnare. Zuk, che in Coppa del Mondo vanta come miglior risultato un sesto posto, è stata veramente molto matura nell’ultima serie quando non si è lasciata condizionare dalle avversarie, ha sparato con i suoi ritmi senza forzare e pensando unicamente a coprire tutti i bersagli. La scelta vincente. Un oro bellissimo anche per le emozioni che hanno travolto la polacca dopo la gara, quando è scoppiata in lacrime per questo successo ottenuto in casa. Vista la giovane età, questa vittoria potrebbe magari riportarla ai buonissimi risultati ottenuti nella fase centrale della stagione 2018/19.

Sul podio con la polacca sono salite quindi le norvegesi Erdal e Skrede, con quest’ultima, appena ventenne, bravissima nell’ultimo giro a saltare Kuklina recuperandole dieci secondi e conquistare il bronzo. La russa è forse la grande sconfitta della gara, non soltanto per le attese della vigilia, ma anche per il mondo in cui l’ha condotta, andando in testa dopo il primo poligono e arrivando alla terza serie con un errore di margine sulle avversarie. Il doppio errore nella prima serie in piedi l’ha risucchiata nel gruppo, prima di mancare l’ultimo colpo anche nella serie conclusiva e perdere così non solo l’oro ma anche la possibilità di conquistare altre medaglie.

Gara coraggiosa quella di Stina Nilsson, partita a tutta nei primi due giri con il pettorale 42. La svedese è arrivata al secondo poligono addirittura in 15ª posizione per poi restare nella top venti dopo l’errore a terra. Nelle due serie in piedi è però andata in difficoltà mancando complessivamente cinque bersagli e chiudendo così 38ª. Eppure anche oggi qualche passo avanti si è visto.

E l’Italia? Nessuna delle tre giovani azzurre al via è riuscita ad entrare nella top 40. Eleonora Fauner ha concluso 43ª con tre errori, mentre Trabucchi ha terminato 46ª con quattro e Rebecca Passler 49ª con sette. Per loro era importante soprattutto fare esperienza.   

LA CRONACA

Bendika spreca subito il vantaggio del successo nella sprint mancando immediatamente un bersaglio al primo poligono, così come Erdal. Ne guadagna Kuklina che prende la vetta solitaria, seguita da Andersson a 10” e Kalkenberg a 15”. Vita Semerenko e Skrede risalgono invece e si uniscono a Bendika ed Erdal.
Kuklina è ancora perfetta nella seconda serie, così il suo vantaggio sale a 23” su Kalkenberg che insegue, seguita a breve distanza da Erdal, Semerenko ed Andersson. Bendika sbaglia ancora ed è a 55” con Skrede e Zuk, bravissima ancora con lo zero e in rimonta dalla 18ª piazza.
Alla prima serie in piedi Kuklina arriva con un errore di margine sulle avversarie ma incappa in un doppio bersaglio mancato. Con lei sbagliano anche tutte le inseguitrici tranne Zuk, così in testa si forma un sestetto con la russa insieme ad Erdal, Andersson, Skrede, Zuk e Semerenko. L’ucraina però perde contatto prima dell’ultimo poligono dove arrivano in cinque a giocarsi vittoria e medaglie. Zuk è ancora una volta perfetta, prendendosi i suoi tempi senza forzare, così esce con un vantaggio di 16” su Erdal che ne manca uno, 19” su Kuklina caduta proprio sull’ultimo colpo, 37” su Skrede ed Andersson. Nell’ultimo giro Zuk guadagna sulle altre prima di godersi la passerella finale, mentre alle sue spalle è battaglia con Erdal che chiude seconda, mentre Skrede beffa Kuklina e si prende il bronzo

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