Come la gara maschile nella tarda mattinata, anche la 10 km in skating femminile ha regalato delle fortissime emozioni, probabilmente inattese. Ci si aspettava la solita facile vittoria di Johaug, invece è arrivato il magnifico successo di Jessie Diggins, protagonista di una gara superlativa con un ultimo chilometro nel quale ha tirato fuori tutto ciò che aveva riuscendo così a recuperare il secondo di vantaggio che Johaug si ritrovava ad un chilometro dal traguardo, nonostante la norvegese avesse il favore di conoscere già il tempo della statunitense.
Un bellissimo duello cronometrico sul filo dei decimi tra queste due splendide atlete, andato a vantaggio dell’americana, capace ancora una volta di arrivare devastata al traguardo spremendosi per raccogliere ogni goccia di energia. Dopo l’arrivo di Johaug, Diggins si è nuovamente commossa, come aveva già fatto dopo la vittoria del Tour de Ski, consapevole di aver compiuto un’altra grandissima impresa, legittimando, se ce ne fosse bisogno, quella già ottenuta in Italia e dimostrando che anche se ti chiami Johaug la vittoria devi conquistartela sempre in pista e di conseguenza non bisogna mai dare troppa importanza alle assenze ma celebrare sempre chi vince. Nulla è mai scritto, anche per una campionessa come la norvegese, che oggi ha dovuto conoscere la prima sconfitta in una distance in skating dal suo ritorno dalla squalifica, dopo ben diciassette vittorie consecutive, se consideriamo anche il Mondiale di Seefeld. Sicuramente sarà ancora più affamata nelle prossime uscite.
Alle loro spalle, l’unica a non prendere un’eternità di svantaggio, è giunta una bravissima Ebba Andersson, terza a 14”6 dalla vincitrice, dalla quale è subito corsa a complimentarsi. Ai piedi del podio un poker norvegese, giunto ad oltre 40” da Diggins: un’ottima Haga 4ª, Heidi Weng 5ª, Helene Marie Fossesholm 6ª e Tiril Udnes Weng 7ª. Altre due statunitensi sono riuscite ad entrare nelle dieci, Rosie Brennan e la rientrante Sadie Bjornsen, giunte rispettivamente 8ª e 10ª. Nona la ceca Razymova. Appena tredicesima Frida Karlsson, che evidentemente ancora ha i postumi dell’infortunio che le ha pregiudicato il Tour de Ski. Grande lavoro per i giudici nel corso e nel post gara. Lotta Udnes Weng, giunta undicesima, era infatti stata inizialmente esclusa dalla classifica per aver commesso un errore di percorso. Dopo tante discussioni, però, l’atleta è stata riammessa con un cartellino giallo. Evidentemente non deve essersi avvantaggiata dell’errore di percorso, anche se sicuramente questa decisione potrebbe provocare nuovamente qualche polemica soprattutto in Russia.
A proposito di Russia, arrivano delle bruttissime notizie da Nepryaeva, che si è addirittura ritirata nel corso dell’ultimo giro. Le immagini hanno mostrato la russa ferma su un tratto di salita, aiutata e sorretta addirittura dai tecnici del team russo mentre abbandonava la pista. Si è scoperto poi che si è infortunata a seguito di una caduta, rompendosi la mano. La migliore al traguardo è stata Stupak, solo 12ª. Più indietro Kalla 18ª ma terza delle svedesi, mentre Pärmäkoski ha concluso 19ª. Come sempre positiva la prova della Germania, con due atlete nelle quindici, con Carl e Hennig, giunte 14ª e 15ª. A punti sono andate anche la canadese Browne, giunta 23ª, la solita Claudel, arrivata 26ª e la giapponese Ishida 27ª. Gara difficile per Teresa Stadlober appena 30ª. L’austriaca forse paga anche quanto accaduto al termine del Tour de Ski, quando è venuto purtroppo a mancare d’improvviso lo skiman che da anni si occupava dei suoi materliali, Rudi Janasch. Un lutto che, oltre a mandarla sotto shock per il legame che si era creato negli anni, potrebbe anche averle provocato qualche problema con i materiali.
Giornataccia per i colori azzurri, dal momento che nessuna italiana è riuscita ad entrare in zona punti. La rientrante Caterina Ganz ci ha provato nella prima parte di gara per poi andare in calando e chiudere in 39ª posizione a 2’16”. La trentina ha anche pagato una caduta nello stesso punto dove è finita a terra anche Nepryaeva, quando era riuscita ad agganciarsi al treno di Hennig, che probabilmente l’avrebbe aiutata ad entrare in zona punti. Più lontane le altre anche se non nei distacchi, visto che Franchi ha chiuso 44ª a 2’23” e Comarella 45ª a 2’25”. Di Centa 63ª a 3’13”. Per la classifica completa clicca qui