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Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – Italia da sogno nella staffetta maschile: è terzo posto alle spalle di Francia e Norvegia

I bellissimi risultati ottenuti dalla squadra maschile azzurra nelle ultime settimane hanno avuto oggi il loro giusto suggello oggi nella staffetta. Thomas Bormolini, Lukas Hofer, Tommaso Giacomel e Dominik Windisch hanno chiuso al terzo posto al termine di una gara che li ha visti protagonisti sin dalla prima frazione, facendo a tratti addirittura sognare la vittoria.
Nulla si è potuto però contro una Francia che non ha concesso nulla grazie ad una grandissima prova complessiva del quartetto (Desthieux, Fillon Maillet, Claude e Jacquelin) e una Norvegia che, nonostante il disastroso poligono a terra di Dale in seconda frazione, è stata autrice di una grande rimonta grazie ai fratelli Bø. Prima Tarjei ha dimezzato lo svantaggio portando la squadra ai piedi del podio, poi Johannes Bø ha agguantato la seconda piazza, avvicinandosi addirittura a Jacquelin, che non ha potuto godersi la passerella finale non potendo staccare il piede dall’acceleratore. Un ultimo giro pazzesco quello del fenomeno norvegese, che ha mostrato di aver ritrovato la miglior condizione. L’Italia è giunta terza con una gara perfetta (40/45 al tiro) e sapendo approfittare del suicidio sportivo di Horn che nella serie a terra dell’ultima frazione ha addirittura girato tre volte, quando la sua Germania era in testa. Bellissima la corsa di Giacomel, al primo podio in Coppa del Mondo, ad abbracciare Windisch non appena tagliato il traguardo.

Gli azzurri hanno fatto sognare sin dalla prima frazione con un Bormolini che si è confermato in grandi condizioni fisiche e mentali. Il livignasco ha sparato con grande velocità e precisione, cambiando in seconda posizione e mostrandosi ancora una volta ad un altissimo livello. Hofer ha confermato il suo straordinario stato di forma, riuscendo a fare anche la differenza al tiro sparando velocemente ma soprattutto coprendo tutti i bersagli, regalando così all’Italia la vetta solitaria. Inutile girarci attorno: questo atleta merita la gioia di un podio individuale, anzi ancora di più, per quello che sta facendo trainando questa squadra con la sua classe, la sua maturità e la leadership. Il giovane Giacomel alle prime due settimane di Coppa del Mondo ha fatto nuovamente capire perché si punti tanto su di lui, mostrando una grande generosità sugli sci, maturità per come è riuscito a venir fuori da una situazione di vento difficile nella prima serie, ma anche le giuste dosi di talento e sfrontatezza quando nel tiro in piedi ha portato tutti a lezione, riuscendo a staccare gli altri di 10”. Nell’ultimo giro ha perso contatto con i primi due, ma a vent’anni non gli si può chiedere di più dopo aver anche avuto il covid a frenarlo nella prima parte della stagione. Infine Windisch ha completato l’opera con un’ottima ultima frazione, nella quale è andato al suo ritmo sugli sci, è stato perfetto nella serie a terra e ha coperto benissimo con le ricariche nella serie in piedi mostrando grandissima solidità mentale. Nessun dubbio però in merito: tante volte in carriera l’atleta di Rasun si è trovato in questa situazione ed è sempre stato una certezza.
CRONACA

Dopo aver illuso qualche giorno, Oberhof torna a regalare condizioni difficili agli atleti partiti sotto una nevicata che rende la gara più dura. Ritmi molto bassi nel primo giro, dove in testa si mette Chistiansen, che allunga leggermente il gruppo prima della serie a terra. Molto bene Bormolini che spara veloce e preciso uscendo dal poligono in testa insieme al bielorusso Labastau e lo stesso Christiansen, mentre Lesser e Streltsov sono costretti ad utilizzare due ricariche perdendo una quindicina di secondi. Il norvegese impone un ritmo alto sugli sci, Bormolini però ne prende le code resistendo all’azione di Christiansen, portandosi via anche Weger e non permettendo soprattutto a Svezia, Francia, Germania e Russia di riavvicinarsi. I tre arrivano con un discreto margine alla serie in piedi. Bormolini sbaglia sul secondo colpo ma lo copre velocemente con la ricarica e prende la testa assieme a un ottimo Lesser, straordinario nella seconda serie dove a recuperato 16”, staccando di 5” Svizzera e Bielorussia, Desthieux a 10” e Christiansen molto lento al tiro a 12”. Streltsov è addirittura staccato di 38”. Nella prima parte dell’ultimo giro Christiansen mette il turbo sugli sci recuperando posizioni e secondi, ma va poi in affanno nel finale. Al cambio è Germania in testa con l’Italia grazie ad uno splendido Bormolini, poi Francia a 5” con la Svizzera, Norvegia a 6”. Svezia già a 38”, mentre la Russia perde addirittura 1’00”.

Nella seconda frazione si forma subito una cinquina in testa, gli atleti si rialzano prima del poligono, dove Hofer prende la piazzola tre. L’azzurro si inventa una serie pazzesca coprendo i cinque bersagli ad altissima velocità e andandosene in fuga. Fillon Maillet è preciso ma perde 6”, Finello 7”, Doll 11” con una ricarica, mentre Dale va in crisi e gira addirittura una volta dopo aver perso tantissimo tempo al poligono, facendo scendere la Norvegia al 14° posto a 1’20”. Gira anche la Svezia, mentre la Russia ha due ricariche con Eliseev ed è a 1’23”. Hofer è impressionante anche sugli sci, guadagnando addirittura su tutti gli altri. Doll cerca di prendere la testa del gruppo inseguitore a 12”, portandosi dietro Fillon Maillet e Finello. Al poligono in piedi l’azzurro arriva con un buon vantaggio ed inventa un’altra serie da sogno per velocità e precisione, incrementando il vantaggio con 13” su Fillon Maillet e 19” su Doll che utilizza una ricarica. Finello si stacca a 38” con due ricariche. Dale non sbaglia e recupera fino all’ottavo posto a 1’24”. Eliseev usa altre due ricariche e la Russia è 12ª a 1’42”. Nell’ultimo giro Hofer continua ad andare a tutta e al cambio arriva con 18” su Doll e Fillon Maillet. Alle loro spalle Dale vola nell’ultimo giro e addirittura la Norvegia cambia al quarto posto a 1’13”7. Il norvegese ha recuperato 11” nell’ultimo giro ad un Hofer che è andato fortissimo. La Svezia è 10ª a 1’38”, la Russia 15ª a 2’02”.

Sorprendentemente Giacomel parte a tutta in terza frazione, guadagnando addirittura 8” sugli inseguitori nella fase iniziale, andando sui tempi di Tarjei Bø. L’azzurro poi rallenta su indicazione dei tecnici a bordopista, iniziando a ragionare in funzione del poligono al quale arriva con 18” di vantaggio. Il vento gira, l’azzurro deve dare tacche ed apre male, commette due errori, ma con grande maturità legge bene il vento, resta lucido dando una grande prova di maturità e copre con le ricariche, restando in testa con 3” di vantaggio su Claude e Peiffer che usano invece una sola ricarica. Tarjei Bø invece è perfetto e porta la Norvegia a 50”, recuperando così 25” solo nel primo giro. In testa si forma un terzetto guidato da Claude con Giacomel e Peiffer. Alle loro spalle Tarjei Bø vola e continua a mangiare secondi, sfruttando anche l’atteggiamento dei primi tre che respirano un po’ prima del poligono nel quale l’azzurro si prende la piazzola tre, mentre Peiffer è in uno. Giacomel è immenso in questa serie coprendo i cinque bersagli a velocità super e con grandissima precisione, uscendo addirittura con oltre 10” di vantaggio su Claude e Peiffer che utilizzano una ricarica. Bravissimo anche Tarjei Bø che perde un po’ di tempo al poligono, avendo trovato condizioni più difficili, ma non sbaglia ed esce a 55”. L’azzurro viene ripreso da Claude e Peiffer che volano nell’ultimo giro, cerca di tenerne le code, ma il francese aumenta il proprio ritmo, riuscendo a staccare l’azzurro sul tratto di salita. Il tedesco prende la testa e stacca Claude, mentre uno stanchissimo Giacomel perde 12”. L’ultimo giro di Peiffer è straordinario e al cambio la Germania arriva in testa con 6” sulla Francia, l’Italia è terza a 24”, mentre la Norvegia parte a 55”.

Jacquelin e Horn vanno a tutta sugli sci e arrivano assieme al poligono. Il francese commette un errore ma con grande maturità copre subito con la ricarica, mentre Horn va in crisi completa e gira addirittura tre volte nonostante le condizioni non siano difficili. Alle sue spalle Windisch è bravissimo, copre velocemente i cinque bersagli ed esce dal range con 22” di distacco da Jacquelin. Benissimo anche Johannes Bø, che non sbaglia ed è a 36”, tornando addirittura in lotta per la vittoria. La Germania crolla addirittura a 1’35” dalla vetta al quarto posto.  
In testa Jacquelin va avanti da solo e non abbassa il ritrmo, mentre come prevedibile Johannes Bø va a tutta e raggiunge Windisch. L’azzurro tiene però un buon ritmo, tanto che il norvegese resta con lui ed arrivano insieme al poligono. Jacquelin approccia alla serie in piedi per regalare la vittoria alla squadra campione del mondo. Il francese prende velocemente i primi quattro bersagli, sbaglia l’ultimo ma lo copre subito con la ricarica andando a vincere. Johannes Bø non sbaglia e se ne va, mentre Windisch manca i primi due, trattiene un attimo il respiro, ma con una fantastica solidità mentale regala all’Italia uno splendido podio coprendo i due bersagli restanti, confermandosi affidiabilissimo in ultima frazione. Finità? Apparentemente si, anche se Bø riesce a dimezzare il proprio vantaggio e non permette a Jacquelin di godersi la passerella fino agli ultimi metri non potendo staccare il piede dall’acceleratore.
Alle spalle delle prime tre squadre giunge poi la Russia guidata da un Latypov che si conferma uno straordinario ultimo frazionista, scavalcando un Horn ormai mentalmente a pezzi dopo il disastro nella serie a terra. PER LA CLASSIFICA CLICCA QUI

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