Ci sono stati attimi di paura nel corso della sprint di Oberhof, quando dopo aver affrontato il secondo poligono e il giro di penalità, Ingvild Tandrevold è finita a terra con evidenti problemi respiratori, immediatamente soccorsa dallo staff della squadra norvegese. La regia ha inquadrato giusto un attimo l’atleta a terra per poi decidere giustamente di staccare e non rendere spettacolare un momento drammatico per la protagonista, mostrando grande sensibilità.
Uno dei primi ad intervenire è stato Per Arne Botnan, manager del biathlon norvegese, che si trovava sulla salita opposta rispetto al punto in cui l’atleta di Fossum si è fermata. «Ha seguito Tiril per un po’ – ha affermato Botnan a NRK – poi si è fermata con evidenti problemi respiratori. L’abbiamo fatto sdraiare, togliendole sci e bastoncini, quindi l’abbiamo adagiata su un fianco. Poi abbiamo posto una giacca sulla neve e l’abbiamo fatta sdraiare sulla schiena per farla respirare nuovamente bene. lì si è ripresa».
A quel punto Tandrevold è stata accompagnata nuovamente all’arena e lì ha incontrato il fisioterapista della squadra, si è cambiata ed è andata a riscaldarsi. Ancora non si è capito però cosa abbia avuto. «È un po’ difficile da dire – ha spiegato Sverre Huber Kaas – ha avuto una specie di shock. Ha trattenuto il fiato per l’ultimo colpo, quindi è andata dritta al giro di penalità e lì si è messa sulle code di Tiril. Poi ha notato che qualcosa non stava andando bene durante la lunga salita dovendo così fermarsi e sdraiarsi». La Norvegia è ad Oberhof con due fisioterapisti ma senza medici.
I media norvegesi ricordano che già nel 2019 ad Anterselva, Tandrevold era stata protagonista di un evento simile, ma in quel caso dopo la conclusione della gara. «Ora le cose stanno andando bene – ha spiegato Botnan a NRK – non sono un dottore e non posso commentate l’aspetto medico. Ma lei sembra in salute, quindi ora vedremo cosa accadrà prossimamente».
Dispiaciuta e preoccupata per la sua amica anche Tiril Eckhoff, che ha dispensato ben pochi sorrisi dopo la gara nonostante la vittoria. «Ho sensazioni contrastanti. Sono felice per la mia gara ma preoccupata per Ingrid. Spero non sia nulla di serio. È una mia cara amica e non è bello vederla così collassare a terra. È stato tutto così strano, perché l’avevo superata e credevo rimanesse lì con me, ma ad un certo punto è sparita. Lì ho realizzato che era accaduto qualcosa. È uno schifo. Abbiamo passato una grande mattina insieme, correndo e divertendoci al poligono. C’era un flusso positivo nel nostro team “Kant ut”. Ora posso solo pensare a supportare Ingrid in stanza».