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Sci di fondo

Fondo – Manificat parla dell’unità del team francese: “Siamo compagni di squadra e amici”

In assenza della Norvegia, la Francia si è dimostrata l’unica squadra in grado di avvicinarsi con più atleti alla Russia. Non solo Manificat, ma anche Lapalus, miglior Under 23 del Tour de Ski, Parisse, Lapierre, Gaillard e Backscheider, per parlare soltanto dei distance, si sono comportati molto bene in particolare nelle competizioni in skating. Molto bella anche la partenza della tappa del Cermis, quando la Francia si è messa davanti, come se fosse una squadra ciclistica, ad aiutare Manificat per lanciarlo e mandarlo sul podio.

L’ennesima dimostrazione di una squadra che, al di là del talento degli atleti, ha proprio nell’unità del gruppo uno dei suoi punti di forza. Lo stesso Manificat ha confermato la nostra impressione, quando una volta raggiunta la cima del Cermis si è fermato a parlare con noi in mixed zone. «Siamo una squadra molto unità – ha sottolineato il forte atleta francese a Fondo Italiaci piace stare insieme, ridiamo tanto tra noi. Sia chiaro, quando ci alleniamo lo facciamo sempre con grande professionalità, ma poi finito l’allenamento non siamo così seri tra noi (ride, ndr), ci piace scherzare. L’ambiente in squadra è perfetto, siamo compagni di squadra e amici, siamo tutti uniti anche con lo staff tecnico e gli skiman. Dobbiamo crescere tutti assieme e quando c’è un buon ambiente è più facile».

In estate avevamo incontrato la squadra francese sul Colle Fauniera, in provincia di Cuneo, in occasione del raduno itinerante tra le Alpi del sud della Francia e del Piemonte, che aveva visto protagonista tutta la squadra distance francese con tre colli al giorno sugli skiroll e notti in tenda. «Quel campo estivo è stato veramente molto interessante – ha ricordato – per noi della squadra distance è stato il miglior raduno della stagione, perché abbiamo scoperto nuovi luoghi e abbiamo lavorato tanto. Fisicamente sono stati giorni duri, ma questo ci aiutato a cementare ulteriormente lo spirito del gruppo. Credo sia stato molto utile anche per la stagione, perché il Tour de Ski e tutta la stagione sono molto duri. Questo ci ha aiutato ad allenare anche la testa alla fatica. Ed ora testa al prossimo appuntamento, Oberstdorf».
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