La prima storica gara della Coppa del Mondo femminile di combinata nordica è andata a Tara Geraghty-Moats. Un risultato che ha anche un suo valore simbolico, in quanto la statunitense è stata sicuramente una delle pioniere della disciplina e ha già vinto diverse competizioni internazionali. A Ramsau, partita dal sesto posto dopo il segmento di salto, la ventisettenne statunitense, ex saltatrice e biatleta, è riuscita a compiere una bellissima rimonta e imporsi sulla generosissima Gyda Westvold Hansen, che ha lottato fino alla fine per il successo, cedendo solo sull’ultima salita. La norvegese, partita con 26" di vantaggio sulla seconda, l’azzurra Gianmoena, e 39" sulla statunitense, anche quando ha perso alcuni metri dalla vincitrice, non ha mollato spingendo anche sul rettilineo finale, per poi esultare una volta tagliato il traguardo a 1”5 da Geraghty-Moats.
In terza posizione l’ottima Anju Nakamura, che è andata così a completare un podio molto rappresentativo della disciplina, visto che vi sono salite atlete provenienti da tre diversi continenti. Nella prima metà di gara, la giapponese ha cercato di resistere al rientro della statunitense, ma nulla ha potuto all’inizio del secondo giro. È stata comunque brava a restare a contatto visivo con le prime riuscendo così ad ottenere un bel podio.
Dietro di loro ottima quarta la norvegese Marte Leinan Lund, molto veloce sugli sci stretti e capace di recuperare dalla dodicesima posizione di partenza. Alle sue spalle l’austriaca Sigrun Kleinrath, seguita da una bravissima Lisa Hirner.
Prima delle azzurre Veronica Gianmoena, battuta solo in volata dalla norvegese Mari Leinan Lund. La trentina, partita dalla seconda posizione ottenuta nel salto, ha concluso all’ottavo posto dopo aver condotto una gara intelligente, nella quale ha lasciato andare senza rischiare di perdere inutili energie le atlete che per caratteristiche ne avevano più di lei sugli sci. Un buonissimo risultato anche per Annika Sieff, nona al traguardo dopo un segmento di fondo gestito alla perfezione. Di un soffio fuori dalle dieci Daniela Dejori, che nella volata per il decimo posto è stata battuta da Goncharova e Midtsundstad, entrambe autrici di una grande prestazione sugli sci stretti.
Sicuramente l’Italia può sorridere per aver piazzato ben tre atlete tra le prime dodici, segno di un lavoro che è stato impostato nel modo giusto e può proseguire sulla strada già intrapresa dalla direzione agonistica e lo staff tecnico.
Delusa la Germania, che piazza la sua migliore atleta, Jenny Nowak, al 13° posto. 24ª l’ex saltatrice Svenja Würth, che ha concluso al 24° posto.
CLASSIFICA FINALE
1ª T. Geraghty-Moats (USA) 13’58.3
2ª G. Westvold Hansen (NOR) +1.5
3ª A. Nakamura (JPN) +13.0
4ª Marte Leinan Lund (NOR) +1’05.8
5ª S. Kleinrath (AUT) +1’12.6
6ª L. Hirner (AUT) +1’25.8
7ª Mari Leinan Lund (NOR) +1’43.2
8ª V. Gianmoena (ITA) +1’43.5
9ª A. Sieff (ITA) +1’59.8
10ª A. Goncharova (RUS) +2’10.3
L’altra italiana
12ª D. Dejori +2’10.4
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