Ha dominato la 15km in skating dopo il secondo posto nella sprint di sabato. Alexander Bolshunov ha dimostrato per l’ennesima volta di essere oggi il miglior atleta al mondo nelle distance, disputando una gara in solitaria, da lui vinta con ampio margine di vantaggio. Vero, al via mancavano gli scandinavi e i finlandesi, ma i numeri parlano chiaro, quest’anno se non si gareggia in una sprint il più forte è il russo. Con la vittoria di Davos, Bolshunov è arrivato a 8 successi in una distance di Coppa del Mondo nell’anno 2020, eguagliando così Daehlie (1995) e Sundby (2016), ottenendo anche il tredicesimo podio, alle spalle solo di Sundby con 15 e la coppia Daehlie – Smirnov con 14.
Giustificata quindi la grande soddisfazione del russo, che ha risposto a coloro che in Norvegia hanno parlato di gare di basso livello: «Non direi che il livello è stato inferiore, perché qui a Davos c’erano forti rivali. Si, non ci sono i norvegesi, ma se anche fossero stati presenti i risultati sarebbero stati più o meno gli stessi. Avrebbero dovuto lottare per il primo posto come ho fatto io». In fin dei conti i norvegesi avrebbero avuto l’arduo compito di battere proprio il detentore della Coppa del Mondo regolarmente presenti.
Bolshunov ha anche commentato la decisione di Svezia e Finlandia di tornare in occasione del Tour de Ski: «C’era da aspettarselo – ha affermato a Match TV – è impossibile stare a casa ed attendere che le gare di Coppa del Mondo si svolgano in sicurezza. La FIS ha fatto del suo meglio e le autorità svizzere hanno organizzato tutto al massimo livello. Non c’è nulla di cui avere paura, bisogna competere e spero che tutte le restanti fasi della Coppa del Mondo andranno secondo i piani e anche i Mondiali».