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Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – Marte Røiseland nuova signora in giallo. Le azzurre salgono ancora la china

Seconda, quarta, seconda, quarta, prima. E’ la progressione di Marte Røiseland nelle cinque gare successive all’individuale di apertura, in questa stagione. Dopo un debutto piuttosto difficile – 24ima con 4 errori nella prima stagionale che peraltro di indicazioni contrastanti ne ha offerte parecchie – la trentenne di casa a Lillehammer non ha più sbagliato un colpo, mettendo a segno un crescendo poderoso che le ha consegnato, in chiusura del primo atto di Hochfilzen, il pettorale giallo di leader della classifica. E per quanto visto in queste ultime giornate, le tre gare tirolesi che tra venerdì e domenica chiuderanno il quadro del 2020 (sprint, inseguimento e mass start) potrebbero esaltarla ancor più, con la possibilità di trascorrere la sosta natalizia da prima della classe. 
Le credenziali messe sul tavolo dalla norvegese sono strutturate e credibili, a maggior ragione in un inverno in cui gli spostamenti sono limitati, elemento che potrebbe giocare a suo favore rispetto al passato, quando – vuoi per stanchezza, vuoi per scelte logistiche – si permetteva di "saltare" alcune tappe stagionali. Scelta che quest’anno renderebbe tutto più complicato, tra ingressi e uscite dalla "bolla": più che probabile dunque vederla al via di tutte le tappe, almeno fino a fine gennaio. Poi sarà tempo di Mondiali e quello che verrà dopo dipenderà molto dalla situazione nella generale a marzo. Certo che se i valori sono questi, diventa difficile immaginarla lontana dai giochi per la vittoria della sfera di cristallo.
Giochi che al momento restano decisamente appassionanti: la classifica generale recita 271 punti per Røiseland, 265 per Dzinara Alimbekava e 259 per Hanna Öberg, prontamente rimessasi in linea dopo lo sbandamento della prima sprint di Hochfilzen. Tre ragazze racchiuse in 12 punti, nell’attesa del ritorno a pieni giri di Dorothea Wierer (in crescita, quinta a 185) e di capire fino in fondo la reale consistenza di Elvira Öberg, al momento quarta forza del gruppo (208 punti) grazie ad un rendimento sorprendente in ragione della giovane età. Se Elvira dimostrasse di saper mantenere questo passo, alla luce degli evidenti margini di miglioramento sarebbe da considerarsi a sua volta pretendente alla coppa e assoluta protagonista del prossimo decennio. Ma non è il caso di precorre i tempi, in questa stagione tutta da decifrare.
Perchè in fondo i passaggi a vuoto stanno capitando a tutte, a rotazione.
A tutte eccetto a Dzinara Alimbekava, l’unica in grado di presentare un cammino addirittura migliore di quello di Røiseland: ottava, sesta, settima, quarta, prima, seconda, con tanto di doppio zero al tiro tra sprint ed inseguimento ad Hochfilzen, per mantenersi comodamente oltre il 92% di positività complessiva al poligono. I tanti cambiamenti che l’hanno vista protagonista negli scorsi mesi, raccontata dalla stessa bielorussa dopo la vincente sprint tirolese, hanno letteralmente rivoluzionato il suo rendimento ed il suo orizzonte resta tanto ignoto quanto intrigante. Durerà su questi livelli? Calerà di condizione? Si concederà qualche passaggio a vuoto?
La stessa Hanna Öberg, dopo il cammino divino di Kontiolahti, è sbarcata sulle Alpi con qualche riferimento in meno: 29ima ed impacciata nella sprint, "salvata" sul podio dalla sorellina nella staffetta, ottima quarta in rimonta nell’inseguimento: nel complesso la sensazione è quella di un’atleta vincente, ma non dominante come appariva la settimana precedente e le tre gare ravvicinate del week-end prenatalizio saranno indicative, pur nella consapevolezza che i 18 giorni di distanza con la ripresa delle gare il 7 gennaio prossimo lasciano tutto il tempo per recuperare e affinare la preparazione, acciacchi di stagione permettendo.
Detto di Elvira, il quinto posto è di Doro Wierer. Ad Hochfilzen, sprint e staffetta hanno dato segnali positivi, di una forma in crescendo. Il tracciato tirolese si sposa bene con le qualità della finanziera azzurra e la resa sugli sci ne ha beneficiato. Manca ancora qualcosa sui 4 poligoni, specie se la detentrice delle due ultime Coppe del Mondo deve impegnarsi a fondo. L’impressione è che il mese di gennaio possa regalare un crescendo importante, sul fronte di Dorothea: le tre gare ravvicinate di questo fine settimana richiederanno un atteggiamento forse prudente per non ritrovarsi domenica con il serbatoio vuoto, ma poi – a meno di malanni – ci sarà tutto il tempo per rifare il pieno e presentarsi ad Oberhof con tutti gli aspetti a posto.
Discorso che vale a maggior regione per Lisa Vittozzi, invischiata nella rete del Covid-19 e costretta ad inseguire in gara una condizione ancora perfettibile. Inevitabile peccare di discontinuità, per la sappadina che sta comunque crescendo di colpi, nel complesso.
Chi non si trova bene ad Hochfilzen è sicuramente Denise Herrmann, se è vero che mai da queste parti ha saputo entrare nelle top 20, archiviando come miglior risultato in carriera il 25imo posto di ieri che pareggia quanto raccolto nell’analoga gare di tre anni fa. La messe di errori collezionata nelle prove tirolesi (33 in 8 gare individuali disputate, la media è presto fatta; 8 gli errori in questo week-end tra sprint e inseguimento) evidenziano come la lettura di questo poligono resti incerta e come il bandolo della matassa pare lungi dall’essere trovato. Difficile anche ipotizzare i motivi di tale idiosincrasia, ma tant’è.
Di contro, Tiril Eckhoff si è confermata scheggia impazzita ed i suoi chiari di luna potrebbero davvero risultare determinanti nella corsa al successo, pur nella consapevolezza che l’aumento del numero di scarti avrà un effetto livellante non indifferente. La differenza, a marzo, potrebbero farla davvero piccoli dettagli.

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