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Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – Dale e Fillon Maillet allungano la serie dei diversi vincitori. Performance extralusso per Lukas Hofer

Altre due gare, altri due vincitori diversi. Il primo fine settimana di Hochfilzen permette di proseguire la serie di volti nuovi sul gradino più alto del podio: si arriva così a sei diversi protagonisti, con Johannes Dale e Quentin Fillon Maillet che si sono così aggiunti alla serie iniziata a fine novembre dal coetaneo Sturla Lægreid e proseguita dai fratelli Bø e Sebastian Samuelsson. E proprio lo svedese è stato l’ultimo ad alzare le braccia in questi giorni, grazie al "numero" della formazione gialloblù, pronta a beffare i cugini norvegesi a conferma di uno stato di grazia che perdura.
Oltre a Dale – mai sul podio prima di questo fine settimana – la novità di Hochfilzen è rappresentata dal ritorno in auge della Francia, almeno nelle prove individuali, visto che la staffetta ha riservato un altro tradimento, imbastito ancora da Jacquelin (ma non solo). I materiali sensazionali delle prime due giornate hanno aiutato i transalpini a ritrovare lo smalto smarrito tra i boschi finlandesi, con Fillon Maillet che è ormai a portata di sorpasso nei confronti di Samuelsson alle spalle di Johannes Bø, leader con un margine di una cinquantina di punti sullo svedese e di 59 sul francese. A proposito, JTB ad Hochfilzen ha rimediato due quarti posti e la beffa a firma Samuelsson nell’ultimo poligono della staffetta: sicuramente non il bottino che si attendeva e giovedì, nella "sua" sprint, avrà più di un dente avvelenato. Ma come già detto la scorsa settimana, questa stagione dall’epilogo pressochè scritto (solo Johannes Bø può perderla, la Coppa – sempre a meno di inconvenienti ed imprevisti) è capace di proporre di giornata in giornata cacciatori di tappe non indifferenti.
E chissà che nel giro di breve tempo, a questo club non possa iscriversi anche Lukas Hofer. Nella sprint qualcosa non ha funzionato, ma il successivo inseguimento e la frazione della staffetta hanno messo in mostra un Luki in formato extralusso: performance simili potrebbero già proiettarlo ai vertici delle graduatorie e nel prossimo fine settimana sarà inevitabilmente uno degli uomini da tenere d’occhio.
Si è parlato della staffetta azzurra. Una prova buona, non all’altezza di quella di Kontiolahti (evidentemente sopra le righe), ma comunque pregevole in cui ha rivestito una discreta importanza la frazione iniziale di Didier Bionaz. Perchè il "ragazzino" della Val d’Aosta ha dimostrato di avere ormai acquisito i processi mentali dell’atleta di Coppa del Mondo. Di chi sa di poter spendere qualcosa in pista, di rischiare: nella sua situazione sarebbe stato sicuramente più facile non impegnarsi a fondo nel secondo giro per arrivare in controllo al poligono. Forse non avrebbe sbagliato al tiro, ma al contempo non avrebbe capito quanto forte può andare sugli sci. Il percorso di crescita resta lungo, pleonastico sottolinearlo, ma è attraverso questi rischi presi "in coscienza" (a differenza delle "raffiche alla Jacquelin che – non ce ne voglia il francese – rientrano più nella categoria dei rischi incoscienti) che si può crescere, comprendere, fortificarsi. Merita un voto positivo anche Thomas Bormolini, a punti in entrambe le prove per il secondo fine settimana successivo e con un linguaggio del corpo sempre più convincente, di pari passo alla forma del livignasco. Tra giovedì e sabato (sprint ed inseguimento) anche lui avrà modo di fare un ulteriore step in avanti per poi proseguire nella rifinitura durante la pausa natalizia. E’ stato un avvio in salita (Hofer a parte, nonostante i guai passati), ma lo scollinamento, in casa Italia, sembra ormai prossimo.

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