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Sci di fondo

Fondo – Davide Graz scalpita: “Non sono a Davos solo per partecipare, ma per provare a fare bene”

Nella passata stagione a Davos è stato il primo fondista nato nell’attuale millennio ad ottenere punti in Coppa del Mondo, giungendo 22° nella sprint in skating. Domani, proprio nella località svizzera, Davide Graz farà il suo ritorno in Coppa del Mondo. Il friulano delle Fiamme Gialle è tra gli atleti più attesi nella sprint di sabato, che doppierà poi domenica con la 15km in skating. L’azzurro avrà anche l’opportunità di ritrovare Gus Schumacher e Friedrich Moch, suoi coetanei con i quali ha condiviso lo scorso anno il podio dell’individuale in classico dei Mondiali Juniores di Oberwiesenthal.

L’abbiamo contattato a Davos, alla viglia della gara che lo vedrà protagonista. Graz ha parlato delle sue aspettative, ma anche della delusione di non vedere al via atleti nordici e della voglia di confrontarsi con i suoi principali avversari dell’ultimo Mondiale Juniores.

Ciao Davide, torni a gareggiare in Coppa del Mondo a un anno di distanza dai primi punti ottenuti proprio a Davos. Quali sono le tue sensazioni alla vigilia?
«Mi appresto a vivere una stagione piena di novità, in quanto mi trovo ad affrontare la primo anno da senior con tante aspettative, visto come ho chiuso l’ultimo da Junior. Uno dei miei primi obiettivi stagionali era di qualificarmi per Davos, sperando poi di rivivere le emozioni dello scorso anno. Affrontare la prima stagione da senior non è mai facile, soprattutto in un periodo particolare come questo, ma le cose sono partite nel modo giusto, sono fiducioso e consapevole dei miei mezzi. So dove posso arrivare, quando parto per una gara lo faccio per ottenere un buon risultato. Insomma non mi presento a Davos per partecipare, perché so che ottenere un buon risultato è nelle mie possibilità».

Quali sono le tue condizioni di forma?
«Nel corso di tutta la preparazione, nei test e prove cronometrate che abbiamo fatto mi sono sempre sentito bene. Ho affrontato l’intera preparazione nel modo miglior possibile, senza alcun problema. Sono molto curioso di capire dove potrà portarmi l’allenamento che ho fatto, perché penso di aver lavorato bene e non vedo l’ora di scoprire a che punto sono. Ho sciato tanto da settembre in poi e la condizione sembra buona. Ora vedremo cosa dirà il cronometro, che è quello che conta, perché le parole servono a poco».

In questi giorni a Davos, la testa è tornata alla bella gara della passata stagione?
«Mi piace sempre pensare al presente. Ovviamente Davos mi ha lasciato qualcosa, tutte le volte che ci torno ho sempre delle belle sensazioni, perché ho anche un ottimo feeling con questa pista. Spero che sarà così anche domani. Ora però sono concentrato esclusivamente sulle gare di questa settimana piuttosto che sui ricordi».  

Saranno assenti i fondisti di Norvegia, Svezia e Finlandia. Cosa ne pensi?
«Mi dispiace tantissimo, perché quando mancano tre nazionali di quel calibro inevitabilmente il livello si abbassa. Anche se domani in pista ci saranno ugualmente atleti di livello altissimo, mancherà inevitabilmente qualcosa. Io credo che gli atleti che vinceranno le gare di Davos non avranno una gioia completa, in quanto avranno un po’ di amaro in bocca nel non aver vinto contro tutti i migliori. Per quanto riguarda la loro scelta, ognuno è libero di prendere la sua decisione, non è giusto che mi metta io a commentare. Certo il calendario non aiuta, ma non so quali siano le vere motivazioni della loro rinuncia. Che loro ci siano o noi, io devo pensare soltanto ad andare forte, perché in ogni caso la concorrenza è alta».

In pista ritroverai anche Schumacher e Moch, tuoi avversari negli ultimi Mondiali Juniores. Sei curioso di vedere a che punto sei anche rispetto a loro?
«Sarà sicuramente una bella sfida. Mi dispiace non ci sia anche Poromaa, altro mio coetaneo, che a Ruka è andato molto bene. Quella con Schumacher e Moch è una sfida che continua. L’ultima volta hanno avuto la meglio loro, ma la prossima è tutta da scrivere. Il tedesco era andato molto forte nei test a Muonio e mi sarei aspettato di più da lui a Ruka. Anche Schumacher avrei immaginato di vederlo più avanti. Sono però consapevole che le prime competizioni su al Nord sono sempre molto complicate, in quanto i nordici vanno moltissimo e non si gioca mai ad armi pari. Certamente entrambi sono molto forti e se sono già in nazionale vuol dire che vanno. Se riuscissi ad arrivargli davanti, significherebbe aver fatto molto bene. Vediamo, sono molto curioso».

Milano-Cortina 2026 è il nome del gruppo della nazionale di cui fai parte. Insomma la FISI punta su te e i tuoi compagni in vista dell’Olimpiade italiana. Questo ti dà ulteriori motivazioni?
«Sicuramente quello è l’obiettivo, perché ogni atleta vuole disputare le Olimpiadi, è inutile girarci attorno. Il mio obiettivo però non è solo partecipare, io vorrei andare lì anche per ottenere un bel risultato. Per riuscirci però dovrò allenarmi molto bene nei prossimi anni. Voglio fare tutto al meglio per poter essere presente e onorare quell’evento che sicuramente sarà organizzato molto bene, perché per quel poco che ho girato in questi anni ho notato che rispetto ad altri siamo sempre molto bravi nell’organizzazione delle competizioni. Inoltre vorrei esserci e ottenere bei risultati anche per ringraziare tutte le persone con cui ho lavorato, coloro che hanno fatto tanti sacrifici per mettermi in condizione di fare tutto al meglio. A cominciare dalle Fiamme Gialle, passando per la mia famiglia, gli amici, il mio sponsor Acqua Dolomia, il mio fornitore di sci e gli allenatori che in questi anni mi hanno fatto migliorare. Sono convinto che loro si aspettato tanto da me e spero di non deluderli».

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