Rieccola, Tiril Eckhoff. Il primo inseguimento della stagione l’ha prepotentemente riproposta sul gradino più alto del podio: nella sprint di giovedì aveva dato segni di ripresa dopo il difficile inizio della scorsa settimana, oggi l’inseguimento ha dimostrato come la norvegese sia una delle migliori "cacciatrici" del lotto. Lo zero al poligono non esce molto spesso sulla ruota di Tiril. Oggi è stata ineccepibile ed ha potuto così concretizzare la risalita dall’ottavo posto nella sprint al successo, beffando nel poligono finale le due compagne di fuga, Marte Røiseland e Hanna Öberg che si sono ritrovate così a duellare per gli altri gradini del podio, confronto che ha premiato la norvegese, più brillante sugli sci nel finale.
Per Eckoff si tratta della 14ima vittoria individuale in carriera, la quarta nella specialità; un successo che serve a rilanciare le proprie quotazioni e a mettere freno al tentativo di fuga di una Hanna Öberg ancora positiva, ma incappata in tre errori al tiro, tanti quanti quelli commessi complessivamente nelle prime quattro stagionali, staffetta inclusa.
Con Eckoff in fuga (31’05"9 il suo tempo finale), è spettato a Marte Røiseland completare la doppietta: un errore in ciascuno dei due poligoni in piedi le ha fatto perdere la scia della compagna di team (+21"5 al traguardo), ma anche la sua crescita negli ultimi giorni appare evidente e non ha faticato più di tanto per scrollarsi di dosso una Öberg (+35"4) piuttosto affaticata.
Dietro al terzetto da podio, continua a sorprendere la bielorussa Diznara Alimbekava (+55"0), eccellente quarta con una progressione al poligono analoga a quella di Røiseland. Nel giorno della sua migliore prestazione nel massimo circuito, la ventiquattrenne può mettere sul piatto un ruolino di marcia impressionante che le ha sin qui permesso di non uscire mai dalla top 8 delle gare individuali. E’ lei, per ora, la grande sorpresa della stagione, appena davanti alla svedese Johanna Skottheim, quinta con il pettorale 20 e seconda al traguardo con lo "zero" dopo Eckoff.
Con Denise Hermann undicesima ed appesantita da 4 errori ed Anais Chevralier sprofondata oltre la top20 (7 errori al tiro) è toccato a Tandrevold, Preuss ed Elvira Öberg completare il quadro delle migliori otto, obiettivo mancato non di poco dal team azzurro. La migliore al traguardo, ventesima, è stata Dorothea Wierer che è comunque risalita di otto posizioni rispetto alla partenza. Per tre quarti la vincitrice delle ultime due Coppe del Mondo è stata in linea per conquistare un piazzamento tra le prime dieci, ma i due errori nel poligono finale (perfetta a terra, un errore anche nella terza sessione di tiro) l’hanno rimbalzata indietro. Si sa, in questi giorni la coperta in casa Italia è ancora corta e molto probabilmente la voglia di risalire la china nel quarto giro ha presentato poi il conto nella piazzola di tiro in termini di stanchezza, come poi suggerisce anche il giro finale.
Non una giornata positiva, sicuramente, ma dopo il risultato della sprint per Wierer l’unica tattica perseguibile era quella di tentare il tutto per tutto per tratteggiare una rimonta delle sue. Non è andata benissimo, ma era probabilmente prevedibile.
Finiscono invece fuori dalla zona punti le altre azzurre. Lisa Vittozzi ha bisticciato nuovamente col poligono (6 errori, 2-3-1-0) ed è scivolata in 42ima piazza, seguita a non troppa distanza da una Irene Lardschneider (48ima) assai convincente nella prima metà di gara (0 errori a terra) ma meno incisiva nel tiro in piedi (4 errori equamente spartiti tra le due sessioni); 54imo posto quindi per Federica Sanfilippo (7 errori).
Il Circo bianco del biathlon lascia così Kontiolathi con Hanna Öberg al comando delle operazioni in forza dei 204 punti raccolti nelle 4 prove disputate, 36 in più di Marte Røiseland (168) con Johanna Skottheim terza forza (152) appena davanti ad Alimbekava (151).
La classifica dell’Inseguimento femminile di Kontiolahti