Arriva una grande scossa nel mondo dello sci di fondo. Johannes Klæbo ha annunciato attraverso un comunicato stampa diffuso lunedì pomeriggio, che salterà le gare di Coppa del Mondo del 2020 in programma nel mese di dicembre.
Il campione norvegese ha deciso di restare in Norvegia e non correre rischi, saltando così le gare in programma a Davos e Dresda, dove sono in programma ben due sprint da cento punti. Klæbo aveva già affermato nei giorni scorsi di aver messo in dubbio la sua partecipazione alle prossime competizioni, dopo quanto accaduto giovedì scorso quando tutta la squadra norvegese era stata messa in quarantena per la positività al covid-19, poi smentita da un nuovo test, dell’allenatore Nossum.
Ora la decisione definitiva: niente gare per tutto dicembre e possibile ritorno al Tour de Ski, il prossimo 1 gennaio. «Penso che sia completamente sbagliato viaggiare verso destinazioni internazionali in questi tempi. Implica il contatto con molte persone. Include aerei, autobus, aeroporti e altro ancora. Non mi esporrò a questo. Per me sarebbe completamente sbagliato. Accetto le conseguenze che deriveranno da questa mia scelta, ma questa volta mi ritiro».
Klæbo è stanco di convivere con questa incertezza: «Provo questa sensazione da un po’. È iniziato in concomitanza con la finale della Coppa del Mondo della scorsa stagione. L’incertezza si è ulteriormente intensificata durante il nostro soggiorno a Ruka. Sembrava tutto più sicuro prima di partire rispetto alla situazione trovata in Finlandia». Ieri i norvegesi si erano lamentati quando si era scoperto che un combinatista russo, risultato inizialmente negativo al test, aveva girato in pista e negli spogliatoi per due giorni prima di venire trovato positivo al covid.
«Sento che lo sci e le gare non sono molto importanti in relazione alla pandemia che sta imperversando in tutto il mondo – ha affermato Klæbo – tutti devono fare la loro parte e ciò che pensano sia giusto. Per me questa è la cosa più giusta da fare».
Con questa scelta arrivata dall’atleta più rappresentativo, la FIS viene fortemente bocciata per la sua decisione di andare avanti come niente fosse, sperando di poter proseguire con il normale calendario.