Nella seconda parte della passata stagione ha avuto l’opportunità di partecipare con continuità alla Coppa del Mondo, riuscendo anche ad ottenere i suoi primi punti. Ora Paolo Ventura ha l’obiettivo di confermarsi e fare dei nuovi passi avanti, riuscendo a conquistare anche un posto per il Mondiale di Oberstdorf.
Il classe ’96 di Tesero, arruolato dal Centro Sportivo Esercito, è nel gruppo Milano-Cortina 2026 di Fulvio Scola, che punta nel lungo periodo alle Olimpiadi italiane, ma chiede ai suoi atleti di farsi valere anche nel presente, dimostrandosi pedine affidabili già oggi in Coppa del Mondo.
Delle sue aspettative in vista della stagione che è ormai alle porte, delle incertezze legate all’emergenza Covid-19, ma anche del suo sogno di gareggiare prima al Tour de Ski e tra cinque anni e mezzo alle Olimpiadi sulla pista dove ha mosso i suoi primi passi, abbiamo parlato nell’intervista che il giovane trentino ci ha gentilmente rilasciato nel corso del raduno di Livigno.
Ciao Paolo. A poche settimane dal via della stagione qual è il tuo stato di forma?
«Sto bene. ho fatto un po’ di fatica a Davos nel corso dell’ultimo raduno, ma i test che abbiamo svolto lì sono comunque andati bene. Diciamo che è tutto nella norma».
Dopo diverse stagioni con Luciano Cardini, da quest’anno sei seguito in nazionale da Fulvio Scola. È cambiato qualcosa nella preparazione?
«Si, rispetto agli anni passati sono cambiate diverse cose. Fino alla scorsa stagione facevamo molti più lavori di qualità anche nel corso dell’estate, mentre quest’anno ci siamo concentrati più sulla capacità. Vedremo se ciò porterà i suoi frutti, come mi auguro. Anche per questo motivo probabilmente a Davos ero un po’ più affaticato rispetto al passato. Nelle prossime settimane faremo un bel po’ di veloci e questo sicuramente mi aiuterà a trovare ritmo».
Come ti sei trovato con Scola?
«Con Fulvio sta procedendo tutto bene. Nelle prime settimane ho fatto un po’ di fatica perché il suo programma di allenamento era diverso e ho avuto bisogno di abituarmi, come normale che fosse. Ma va tutto bene e in questa fase conclusiva della preparazione il programma è più simile agli anni scorsi».
In estate non avete avuto l’opportunità di disputare alcuna competizione. Questo ti ha provocato dei problemi?
«Sinceramente a me non è cambiato molto. Abbiamo disputato diversi test interni nella nostra squadra, anche in salita, quindi alla fine seppur senza pettorale era come essere in gara, un bel confronto tra noi. Certo, ora sono curioso di vedermi all’opera contro atleti che non fanno parte del nostro gruppo».
Nella seconda parte della passata stagione hai avuto l’opportunità di gareggiare con continuità in Coppa del Mondo, ottenendo anche i tuoi primi punti. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
«Mi ha dato tanto, confrontarsi con i fondisti più forti al mondo fa sempre bene. Quando sei in condizione, come mi è accaduto per esempio a Lahti, ti porta ancora maggiori vantaggi perché cresci anche di fiducia, mentre al contrario quando hai la giornata no, il distacco rimediato può buttarti un po’ giù. Sono felice che i tecnici mi abbiano dato fiducia. Inizialmente ho affrontato lo Skitour soprattutto per fare esperienza, considerando che avevo alcuni problemi fisici. In quelle settimane sono cresciuto di condizione, così mi sono presentato a Lahti con l’obiettivo di ottenere un bel risultato nel mio format di gara preferito, la 15km in classico. Ce l’ho fatta, ottenendo un buonissimo piazzamento e questo mi ha fato tanta consapevolezza».
L’obiettivo della scorso anno era gareggiare con costanza in Coppa del Mondo e ottenere i tuoi primi punti; qual è ora il tuo prossimo passo?
«Vorrei essere più costante nei risultati, senza troppi alti e bassi. In OPA Cup la costanza c’è, ma in Coppa del Mondo non riesco a trovare continuità. Per quanto riguarda gli obiettivi, vorrei partecipare al Tour de Ski e fare bene. Poi ci sono i Mondiali, nei quali ho puntato la 50km in classico, anche se ancora mi è rimasta sullo stomaco quella dello scorso anno a Holmenkollen».
Essendo nato a Tesero, cosa significherebbe per te partecipare al Tour de Ski?
«Se fosse una stagione normale, sarebbe un’esperienza veramente unica poter gareggiare sulla pista di casa e davanti alla gente che mi conosce da sempre. Purtroppo sappiamo che quest’anno non ci sarà pubblico, ma esserci sarebbe ugualmente bello perché potrei gareggiare sulle piste dove mi alleno tutti i giorni, che conosco a memoria. Inoltre mi farebbe comprendere fino in fondo di aver fatto tanti passi avanti da quando proprio a Tesero ho messo per la prima volta gli sci ai piedi. Gareggiare lì contro campioni come Bolshunov e Klæbo sarebbe un sogno».
Come stai vivendo le tante incertezze sulla prossima stagione?
«È tutto così imprevedibile, che un po’ mi fa paura. Non sappiamo ciò che potrà accadere, se rischiamo di veder chiusa la stagione come già successo lo scorso anno. Sono però convinto che ognuno di noi possa fare la sua parte per far andare avanti le cose, stando attenti e rispettando le norme che ci sono state date».
Parlaci della squadra Milano-Cortina 2026.
«Siamo veramente un bel gruppo, andiamo tutti d’accordo e ci aiutiamo a vicenda. Alcuni di noi rendono meglio su alcune cose, altri invece sono più performanti in altre e ciò porta a tirarci sempre un po’ il collo. Fuori dalla pista poi regna una bellissima atmosfera, anche con il gruppo femminile. Stiamo lavorando molto bene, anche grazie all’impegno dei nostri allenatori. Speriamo che tutto questo porti i suoi frutti».
Il nome della tua squadra porta il pensiero a quelle Olimpiadi del 2026, che vedranno la tua Tesero ospitare le gare di sci di fondo. Cosa significherebbe per te esserci?
«Far parte di una squadra denominata Milano-Cortina 2026 mi dà ancora maggiori motivazioni. L’obiettivo è ovviamente arrivare a quelle Olimpiadi e guadagnarsi la convocazione, perché credo che ogni atleta sogni di partecipare alle Olimpiadi sulla propria pista di casa. Sarebbe ancora più bello ottenere poi un bel risultato. Darò tutto per esserci, anche perché sento di doverlo a chi ha creduto sempre in me e mi sta ancora aiutando, a partire dalla mia famiglia, i miei allenatori, il Centro Sportivo Esercito, che mi ha sempre sostenuto in questi anni, e il Trentino che mi sponsorizza».