La decisione della Divisione Antidoping del TAS di cancellare tutti i risultati ottenuti da Evgeny Ustyugov dal gennaio 2010 al termine della stagione 2013/14 cambia non di poco i risultati di alcune competizioni internazionali.
Come vi abbiamo già scritto ieri la Russia perde il bronzo conquistato nella staffetta maschile dei Giochi di Vancouver, l’oro vinto da Ustyugov nella mass start olimpica canadese, l’argento conquistato dal russo nella mass start mondiale di Xhanty Mansiysk e soprattutto l’oro conquistato dalla Russia in staffetta alle Olimpiadi di Sochi.
In attesa dell’appello, proprio il risultato della staffetta dei Giochi russi del 2014 ha regalato a Tarjei Bø un’altra medaglia olimpica da condividere con suo fratello Johannes, Bjørndalen e Svendsen. Il trentaduenne, vincitore della Coppa del Mondo nel 2010/11, è molto soddisfatto per la decisione della Divisione Antidoping del TAS: «Questa è un’altra nuova e giusta vittoria per il fair play e gli atleti onesti – ha sottolineato Tarjei Bø in un messaggio a NRK – non avremo mai l’opportunità di vivere l’atmosfera magica di ricevere la medaglia olimpica e guardare la bandiera norvegese, ma si scopre che chi imbroglia non puoi mai sentirsi al sicuro».
Il biatleta norvegese ha poi sottolineato il fatto che con questa squalifica la Russia perde anche il primo posto nel medagliere di Sochi 2014, proprio a vantaggio della Norvegia: «Quella finanziata dallo stato (russo, ndr) a Sochi è la truffa più grave che abbia mai visto nella mia carriera. Che la Russia non sia più prima nel medagliare, credo sia un piacevole risultato simbolico per tutti coloro che vogliono uno sport puro».
Infine Bø ha chiuso l’intervento su NRK con una battuta nei confronti di Bjørndalen: «Mi aspetto che Ole Einar organizzi una festa vera e propria con mascherina e gel antibatterico nella tasca posteriore».
Il biatleta norvegese ha poi espresso il proprio giudizio sulla vicenda anche a TV2, notando che quanto accaduto dimostra che forse ai tempi moderni bisogna a maggior ragione dare tutto pure se si lotta solo per il quarto posto. «Quando in passato ho visto altri atleti ricevere le medaglie per posta, ho sempre pensato che fosse frustrante per loro. E poi finisci tu stesso nella stessa situazione. Ma questo dimostra solo che devi dare tutto fino all’ultimo quando gareggi, anche se sei fuori dal podio. Non puoi semplicemente lasciarti andare. Alla fine arrivare quarto o un quinto può essere decisivo in pochi anni. Pensa a tutti i quarti posti che ho preso negli anni. Potrebbe avere qualche medaglia in più. Si scopre che lo sprint più importante nei tempi moderni è quello per il quarto posto». ha chiuso scherzando Bø.
Tarjei ha infine ricordato che con la squalifica di Ustyugov dovrebbe ricevere anche il bronzo della mass start del Mondiale di Khanty Mansiysk, nella quale giunse quarto alle spalle di Svendsen, del russo e dell’azzurro Lukas Hofer. «Non so più cosa dire. Non è un caso che ci sia sempre la Russia. Hanno statistiche assolutamente miserabili. A proposito, ho anche un quarto posto nella mass start del Mondiale di Khanty Mansiysk del 2011, quando Ustyugov vinse l’argento. In quel Mondiale ho vinto in pista cinque delle sei medaglie disponibili. A questo punto dovrei avere sei medaglie su sei. Ricordo che nel 2011 si disse, che sarei potuto essere il primo a vincere delle medaglie in tutte le gare di un Mondiale».
A proposito dell’importanza dei quarti posti, se confermata in appello, la squalifica di Ustyugov toglierebbe alla Russia l’argento in staffetta del Mondiale di Khanty Mansiysk. In quel caso piccola beffa per l’Italia, che quel giorno chiuse quinta alle spalle della Svezia, che andrebbe così a vincere quel bronzo.