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Sappada, Fauner chiarisce la situazione: “Due settimane di restrizioni per salvaguardare salute e stagione invernale”

Una località di 1300 abitanti che ha dato e sta tuttora dando moltissimo allo sport italiano. Sappada da decenni sforna atleti che regalano all’Italia medaglie olimpiche e mondiali, oltre a numerose vittorie in Coppa del Mondo. Una località che nello sci di fondo ha contribuito a due delle vittorie olimpiche più belle della storia azzurra, quelle in staffetta del 1994 a Lillehammer e del 2006 a Torino.
Un totale di dieci medaglie olimpiche e quattordici mondiali, se si considera soltanto la categoria senior. Sappada ha dato all’Italia campioni come Silvio Fauner (5 medaglie olimpiche, 7 mondiali e 3 juniores nel fondo) e Pietro Piller Cottrer (4 medaglie olimpiche e 3 mondiali nel fondo, ma anche la vittoria nella storica 50km di Holmenkollen), mentre oggi a tenere alta la bandiera italiana e di Sappada è la biatleta Lisa Vittozzi, che a soli venticinque anni ha già vinto una medaglia olimpica e quattro medaglie mondiali, alle quali vanno aggiunte altre quattro a livello giovanile. Se si guarda ai giovani, poi, non si può non considerare Davide Graz, vincitore lo scorso anno di due medaglie ai Mondiali Juniores ed oggi una delle grandi promesse del fondo italiano. Oltre a loro, poi, in passato Marina Piller e Ugo Sartor hanno portato a Sappada altre medaglie giovanili nel fondo, così come Giacomo Kratter fece nello snowboard sfiorando anche una medaglia olimpica.

Impossibile quindi per noi restare indifferenti di fronte alle notizie uscite sui media negli ultimi giorni, che descrivevano una Sappada “mini zona rossa” e “località focolaio”. Per saperne di più e avere un chiarimento sulla situazione abbiamo contattato proprio uno dei grandi campioni di Sappada, Silvio Fauner, oggi Assessore allo Sport e al Turismo della località friulana nella giunta del Sindaco Manuel Piller Hoffer.

«Ci tengo subito a chiarire che Sappada non è zona rossa – ha spiegato l’olimpionico – semplicemente abbiamo voluto prendere una determinata direzione per ridurre il numero dei contagi. Abbiamo venticinque casi, non un numero esagerato, soprattutto se confrontato con alte località non molto distanti da noi, che hanno situazioni ben più gravi. Siamo però in una situazione nella quale da ormai un mese i numeri oscillano tra i 15 e i 25 casi, non riusciamo a debellare o azzerare come accaduto in primavera. Così, dopo la notizia della positività di due alunni della seconda e terza media, temendo potessero contagiarsi anche altri giovani, abbiamo deciso di intervenire».

Si è quindi scelto di intervenire con alcune restrizioni più severe per riuscire a ridurre il numero di contagi, diminuire i rischi per la popolazione e migliorare la situazione in vista della stagione invernale. «Insieme alla regione abbiamo deciso di non creare una zona rossa, dalla quale non si può entrare né uscire, ma di inserire delle restrizioni più severe rispetto a quelle regionali e anche quelle annunciate domenica dal Governo. Abbiamo quindi chiuso tutte le strutture alberghiere, compresi B&B, ed anche i bar, mentre i ristoranti potranno restare aperti dalle 8 alle 17. Nessuna chiusura per i negozi, che saranno aperti prendendo ovviamente le solite precauzioni: una sola persona per nucleo familiare all’interno, sanificazione e distanziamento. Allo stesso tempo si ferma anche l’attività sportiva. Abbiamo preso queste decisioni perché la nostra prima preoccupazione è tutelare la salute dei nostri concittadini. Fortunatamente i test degli altri alunni di seconda e terza media sono risultati tutti negativi. Allo stesso tempo siamo ben consci della vocazione turistica della nostra località. Siamo quasi a novembre e la stagione invernale è alle porte. Vogliamo quindi ridurre il numero di contagi anche per preparare una stagione invernale molto più serena: fermarci oggi per poi partire più forti e decisi di prima».

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