Per il biathlon finlandese, la prossima stagione, specialmente al femminile, sarà una sorta di anno zero. Dopo quasi quindici anni in cui l’attenzione mediatica era praticamente tutta concentrata su Kaisa Mäkäräinen, con il ritiro della tre volte vincitrice della sfera di cristallo annunciato lo scorso marzo nella sua Kontiolahti, dalla prossima stagione in casa Suomi ci proverà Mari Eder a cercare di rendere il più indolore possibile questo epocale cambio di gerarchie e passaggio di consegne per il ruolo di caposquadra avvenuto fra le due buone amiche.
La trentaduenne nativa di Eno, dopo aver concluso, come tutte le sue colleghe, anticipatamente la stagione scorsa con l’inseguimento di Kontiolahti, ha trascorso a causa della pandemia, ben sei mesi nella sua residenza austriaca di Thalgau con una sola breve escursione agostana finlandese per partecipare ai Nazionali estivi di Kontiolahti. Ora da pochi giorni Mari è tornata nella nativa Finlandia per evitare ogni possibile futura quarantena e rimanervi fino all’opening stagionale con i due weekend consecutivi previsti a Kontiolahti tra fine Novembre ed inizio Dicembre.
Nella località nord-careliana la ex Laukkanen ha anche potuto svolgere qualche lunga sessione con gli skiroll con l’amica Kaisa in un momento di pausa fra le molteplici attività post-carriera che mantengono in buona condizione la biathleta più titolata di Finlandia. "Il vuoto lasciato da Kaisa è grande, e stiamo tutti affrontando un compito difficile, ma sono pronta ad assumermi la responsabilità. Poi non vi sarà molta importanza su chi a fine stagione sarà il miglior atleta della squadra, piuttosto sarà importante verificare quanto tutti noi saremo andati avanti" è ciò che una nuovamente carica Mari Eder ha affermato in un report apparso sul canale svedese della TV di stato Suomi.
Nella stagione 2016-17, Mari ebbe la sua miglior stagione che culminò nelle Finals di Holmenkollen con le due vittorie di fila sprint-pursuit in quel weekend agrodolce di fine Marzo che lei mai potrà dimenticare. Dolce perché finalmente colse la prima vittoria in Coppa del Mondo, ma al tempo stesso amaro per la terribile notizia della perdita del fidato coach del tiro Asko Nuutinen avvenuta la notte precedente in una stanza d’ospedale. In campo sportivo, quel weekend fu una grande rivincita per l’allora ancora celibe Laukkanen, proprio nel posto dove l’inverno precedente dovette con le lacrime agli occhi abbandonare i Mondiali per motivi di salute.
Quelle due vittorie sembravano infine essere un punto di svolta nella sua carriera nel biathlon, ma le ultime tre stagioni, invece si sono rivelate molto difficili per la nativa di Eno. L’elenco dei contrattempi che hanno condizionato la finlandese da quel Marzo 2017 è lungo e completo: infortuni alle caviglie, interventi chirurgici, overtraining, virus vari e così via.
Ma Mari, da persona ostinata come buona parte delle persone provenienti dalla Carelia finlandese ha voluto sempre ricominciare e a proposito di questi suoi ultimi tre anni propone un paragone in stile pugilistico: ”Se dovessi usare termini cari alla boxe, si potrebbe dire che parecchie volte sono andata al tappeto ed ero pronta per il conteggio da parte dell’arbitro. Ma se fossi stata il tipo che rinuncia facilmente, probabilmente sarei scomparsa dal mondo dello sport da parecchio tempo. Ho sempre voluto rialzarmi. Nella mia carriera non vi è mai stata un’autostrada diretta verso l’alto, ma piuttosto un sentiero accidentato, roccioso e tortuoso. Molti avrebbero già gettato la spugna anni fa ma anche se a volte io ci ho pensato di abbandonare la carriera, la passione per il biathlon e per lo sport non sono mai usciti fuori da me. Queste cose sono molto difficili da spegnere per me.“
In particolare, le Olimpiadi di Pyeongchang 2018, da lei disputate nel doppio ruolo di biatheta e fondista sono state una grande delusione. Mari poneva grande fiducia nella Team sprint a skating in coppia con Krista Pärmäkoski per poter raggiungere una medaglia. Quello fu un grande fallimento personale per lei e quel quinto posto finale aggiunto a brutte percentuali al poligono nel biathlon le hanno causato grande dolore, quella fu la sua realtà per parecchio tempo, i duri allenamenti a cui si sottoponeva non portavano ai risultati che lei desiderava.
Per una ragazza sempre molto determinata ma allo stesso tempo ironica con se stessa, la passione che mette allenamento dopo allenamento insieme alla sua scarsa memoria l’hanno aiutata a superare la delusione e continuare la carriera: “La soddisfazione che ho sempre avuto nell’effettuare allenamenti di buon profitto è uno dei fattori che mi hanno sempre spinta a vincere la lotta contro le delusioni. Quando si inizia ad allenarsi di nuovo, si dimentica tutto il dolore. Mi piace allenarmi e allenarmi duramente e quando vedi i progressi effettuati, i miei sogni si svegliano di nuovo. Se con l’incostante preparazione svolta la scorsa estate sono poi riuscita e conquistare il quarto posto nella sprint di Nove Mesto e finire nelle trenta della generale, allora con una preparazione completa devo avere molto da dare nella prossima stagione.“
Finalmente, dopo tre anni molto sofferti, la prima grande novità che ha accompagnato Mari Eder da fine Aprile ad oggi è il fatto che abbia potuto svolgere tutta la preparazione a pieno ritmo senza aver avuto nessun problema di salute e durante la quale ha potuto svolgere e portare a compimento ogni carico di lavoro che lei ed il suo coach si erano prefissati. Dal 2017, per la biathleta careliana gli stop nella preparazione erano all’ordine del giorno.
La seconda grande novità per la finlandese sposata con lo skiman austriaco Benjamin Eder, riguarda la stabilità al poligono, da sempre il tallone d’achille per una biathleta come lei che al top della forma sugli sci stretti se la può giocare alla pari con le top della generale. Dalla scorsa primavera, Mari si è affidata al tecnico austriaco Markus Michelak che ha potuto seguire la residente di Thalgau con grande continuità per tutto il periodo primaverile-estivo :” Volevo qualcuno che potesse controllare regolarmente il mio allenamento al tiro ed apportare i necessari cambiamenti. Non ho mai avuto quell’aiuto prima durante la mia carriera e sono consapevole che vi sono stati gravi difetti nel mio modo di sparare. L’aiuto di Markus per me vale oro. Se avessi avuto solo lo staff finlandese a disposizione durante i training camp nazionali il mio allenamento al tiro avrebbe sofferto ancora molto.”
Da poco tornata in Finlandia, Eder è ora seguita dal coach nazionale Jonne Kähkönen che ha così giudicato la nuova leader del movimento Suomi dopo sei mesi di lontananza: “Il suo shooting sembra più stabile, deve solo pensare a migliorare il ritmo respiratorio mentre si appresta ad iniziare la serie. Ma Mari ha fatto dei buoni progressi. “
Una Mari Eder finalmente sorridente e conscia del suo potenziale termina il report ricordando i suoi target per la prossima stagione: “Il mio obiettivo è quello di ottenere i migliori risultati della mia carriera. La fame di vittoria è diventata sempre più forte. Sono riuscita a vincere un paio di volte in passato e voglio farlo di nuovo. La scintilla che avevo ad Holmenkollen non si è mai esaurita in me. “
Biathlon – Mari Eder: ”Sono riuscita a vincere in passato e voglio farlo di nuovo”
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