Ha sempre tutti gli occhi puntati addosso in quanto dopo i risultati degli ultimi anni viene indicata come la futura Johaug. Nel corso di ogni raduno della nazionale norvegese femminile di sci di fondo, Helene Marie Fossesholm è la più osservata dagli addetti ai lavori, seconda soltanto alla detentrice della Coppa del Mondo. Nulla sfugge all’occhio dei giornalisti presenti, se un allenatore la riprende oppure se la ragazza fa una sessione perfetta. In molti cercano già un confronto con Johaug, ma Fossesholm molto intelligentemente ha capito di dover imparare dosare le proprie energie senza farsi prendere troppo dall’entusiasmo nel tentare di rimanere sulle code di una super campionessa come la connazionale.
«Non ho paura di restare attaccata a Johaug – ha affermato Fossesholm in un’intervista a VG – ma non voglio rovinare un allenamento per questo. Allo stesso tempo non ho paura di soffrire e mi piace attaccare. Sento di essere quel tipo di atleta, così mi piace. So che Therese è il punto di riferimento. Se voglio diventare la più forte al mondo devo raggiungere il suo livello».
La classe 2001 è soddisfatta di come sta procedendo la sua prima estate con le big della Squadra A. «Sta andando molto bene. Se sono un po’ stanca, mi prendo un giorno libero. Nelle tre giornate del Toppidrettsveka le cose sono andate molto bene. Sento di poter gestire questa nuova realtà, non ci sono stati problemi. Se ho trovato differenze rispetto al passato? Si, adesso è tutto più caotico rispetto a prima. Non si tratta più di andare a una competizione e tornare a casa, ma ci sono anche i giornalisti e tutto il resto. Devo solo abituarmi».
L’allenatore della squadra femminile, Ole Morten Iversen, è molto soddisfatto dell’atteggiamento di Fossesholm e della sua maturità nel gestire le energie: «Helene ha già capito come comportarsi. Prendete l’ultimo allenamento. Avrebbe potuto restare a contatto con Johaug se avesse voluto, ma l’ha lasciata andare perché voleva svolgere una seduta ottimale per il suo fisico. La prendo come una conferma del fatto che Helene abbia già imparato e capito che deve allenarsi in modo diverso rispetto alla sua filosofia di base. Non deve avere oggi gli stessi allenamenti di Johaug, Heidi Weng o Haga, ma potrebbe essere in grado di farlo tra tre o quattro anni. Lei non è impaziente, ma le piace attaccare. Lei osa e questo lo apprezziamo. È irrispettosa in un modo positivo. La maggior parte delle diciannovenni sono lì ad avere reverenza nei confronti di Johaug, non Helene, anche se allo stesso tempo ha un grande rispetto per lei».