È la Federazione Finlandese la prima ad agire pubblicamente chiedendo il rinvio di un anno della normativa che vieterà l’utilizzo del fluoro a partire dalla stagione 2020/21 che inizierà il prossimo autunno. Ci sono possibilità che possa essere accontentata.
Attraverso un comunicato apparso sul suo sito ufficiale la Federazione Finlandese ha ricordato che ci sono stati dei ritardi nella preparazione del sistema di controllo e nel completamento dell’apparecchiatura di prova. La scorsa settimana, infatti, la FIS aveva annunciato a tutte le federazioni che le squadre avranno la possibilità di provare il macchinario costruito dalla Kompass non prima di ottobre. Ecco quindi la richiesta alla FIS: «L’Associazione finlandese mira a fare appello e richiedere alla Federazione Internazionale di Sci affinché vi sia un periodo di transizione di un anno nell’attuazione del divieto di fluoro, in modo che gli strumenti di prova possano essere testati in diverse condizioni sul campo durante la stagione e gli skiman abbiano abbastanza tempo a disposizione per adattarsi ai cambiamenti futuri».
La Federazione Finlandese richiede alla FIS un po’ di comprensione, anche perché la decisione finale avrà un impatto anche sulle competizioni nazionali. Il rischio, infatti, è che nelle gare nazionali non si abbia la possibilità di controllare se gli atleti rispettino le regole con il serio rischio che alcuni possano usare degli sci lavorati con prodotti fluorurati in patria e privi di fluoro nelle gare internazionali.
Una novità interessante, oltre alla minaccia di boicottaggio da parte del biathlon tedesco, è arrivata dalla Svezia. In un’intervista a Sport Expressen, Mats Årjes, rappresentante della Svezia nel consiglio della FIS, ha sottolineato quanto sia urgente e determinante lo sviluppo del macchinario di prova affinché possa essere attuato il divieto: «È logico che non si possa attuare una regola se non vengono eseguiti i test e non si ha un’apparecchiatura funzionante per farli. Ho difficoltà a credere che senza certezze sui controlli si possa attuale il divieto». Årjes ha anche aggiunto quanto sia importante chiarire la situazione e dare delle risposte entro il Consiglio FIS del 9 ottobre.
Sempre dal paese scandinavo, Niklas Jonsson, rappresentante della Svezia nel Comitato del Fondo in FIS, ha spiegato: «Non possiamo sviluppare uno strumento che non funzioni, perché non dovrebbe essere possibile riuscire a manipolare i controlli. Vorrei quindi che venisse testato per molto tempo. Penso ci sia grande preoccupazione nell’ambiente. I tempi erano troppo ristretti fin dall’inizio».