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Biathlon – Nuovo rinvio della sentenza sui casi di Zaitseva, Vilukhina e Romanova; l’avvocato delle russe perde la pazienza

Bisognerà attendere ancora un po’ prima di avere la sentenza definitiva riguardo il caso della possibile violazione delle regole antidoping da parte di Olga Zaitseva, Olga Vilukhina e Yana Romanova in occasione delle Olimpiadi di Sochi 2014.

Se la colpevolezza delle tre atlete, già condannate dalla WADA, dovesse essere confermata anche dal TAS, il Tribunale Arbitrale dello Sport, la Russia perderebbe l’argento nella staffetta femminile (ne guadagnerebbero Norvegia e Repubblica Ceca) e Olga Vilukhina dovrebbe riconsegnare l’argento vinto nella sprint alle spalle di Kuzmina. In questo caso ne guadagnerebbe anche l’Italia, in quanto Karin Oberhofer vincerebbe la medaglia di bronzo, diventando la prima donna italiana a conquistare una medaglia individuale olimpica.

La sentenza, già rinviata in estate, doveva arrivare a fine agosto, poi a metà settembre, ora invece sembrerebbe addirittura destinata ad essere annunciata in pieno autunno. Un ritardo che ha mandato su tutte le furie l’avvocato delle tre atlete russe, Alexey Panich, in quanto le udienze si erano svolte nel mese di marzo. «Con nostro rammarico, abbiamo ricevuto una nuova notifica da parte del TAS – ha affermato l’avvocato all’agenzia russa TASS – nella quale ci è stato comunicato il nuovo rinvio delle decisioni riguardanti Zaitseva, Romanova e Vilukhina. Il termine è stato prorogato per la terza volta. Speravamo che, nonostante la complessità dei casi, fossero sufficienti sei mesi per prendere delle decisioni. Ora dobbiamo aspettare altri due mesi, in quanto la sentenza dovrebbe essere prevista per fine ottobre o inizio novembre. Ci auguriamo che l’estensione del tempo per prendere decisioni non vanga utilizzato per esercitare pressioni sugli arbitri».

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