Tutto ciò che la riguarda fa sempre notizia, figuriamoci il suo forfait al Toppidrettsveka e al successivo raduno della squadra nazionale norvegese. Therese Johaug è apparsa umana per la prima volta dal suo ritorno alle gare, ha dimostrato di poter andare in difficoltà di fronte ad allenamenti troppo duri, di non essere indistruttibile. I tifosi norvegesi ovviamente si pongono ora tante domande, qualcuno è giustamente preoccupato in vista della prossima stagione. Per questo motivo, con l’obiettivo di chiarire la situazione, il portale Dagbladet ha intervistato Pål Gunnar Mikkelsplass, da tanti anni personale trainer della campionessa norvegese.
L’allenatore ha subito tranquillizzato tutti sottolineando che Johaug ha rallentato per evitare il rischio di andare in sovrallenamento, recependo immediatamente i segnali inviatele dal suo corpo: «Naturalmente se non avesse premuto il freno avrebbe rischiato di finire in overtraining. La maggior parte degli sciatori di fondo di alto livello sono al limite di ciò che possono tollerare, devono farlo se vogliono tenere il passo. Finora non ci sono drammi, ma non sappiamo come sarà la situazione tra quattordici giorni».
Mikkelsplass conosce molto bene Johaug ed è convinto che la situazione si risolverà, ma l’atleta dovrà allenarsi con molta calma ancora per due o tre settimane. «I segnali che ha sentito sono stanchezza, molta rigidità alle gambe e sensazione di non stare bene. Questi sono i tipici segni di quanto lo sforzo è diventato troppo grande». Negli ultimi giorni Johaug si è recata all’Olympiatoppen, il centro medico norvegese, dove ha fatto diversi trattamenti di massaggi. «La risposta è stata positiva – ha affermato – ci sarà poco allenamento questa settimana, quindi vedremo quanto tempo dovrà tirare il freno. Therese non è la prima ad avere questo problema, ma fortunatamente ha riconosciuto i segnali relativamente presto».
Secondo l’allenatore è stato fondamentale che Johaug abbia riconosciuto immediatamente i segnali dell’arrivo dell’overtraining. «Credo che abbiamo sotto controllo la situazione, ma è importante prenderlo sul serio quando si presenta. Se non cogli i segnali, può durare a lungo. Ora avrà tra i 14 giorni e le tre settimane con poco allenamento. Therese è brava a conoscere il suo corpo, quando sente che è abbastanza sa mettere un freno prima che sia troppo tardi, così la situazione non si complica».
L’allenatore ha poi indicato quelle che secondo lui possono essere state le cause di questo problema. Una di esse potrebbe essere anche la sua gara di atletica al Bislett, quando da sola è riuscita ad andare sotto il minimo dei diecimila metri. Per Mikkelsplass in questo caso il problema non sarebbe stato lo sforzo, quanto tutto il clamore attorno alla sua prova: «È stato tanto stressante per Therese, perché dall’esterno molti le chiedevano tanto. Si è giocata tanto, ci è riuscita e si è divertita, ma guardandoci alle spalle, forse tutto questo ha avuto un carico eccessivo su di lei. Sicuramente ha tratto tanta energia positiva da questa competizione, ma molte energie sono state anche consumate». Non solo i 10000 del Bislett, per l’allenatore della campionessa norvegese, Johaug potrebbe aver risentito anche dell’impossibilità di andare ad Aspen per il suo classico soggiorno in quota negli Stati Uniti. Solitamente Johaug si ferma lì per un mese in primavera con il fratello e la compagna di squadra Østberg, concentrandosi soltanto su allenamento e riposo. «Abbiamo provato ad eseguire lo stesso programma, ma diventa un allenamento più duro in pianura. Allo stesso tempo, quando è in Norvegia, ci sono tante altre cose che deve fare, tutto diventa più frenetico per lei. Ci rendiamo conto dell’importanza di andare in quota ora che non ne abbiamo la possibilità. Per lei è anche la possibilità di allontanarsi dalla vita di tutti i giorni, una cosa molto positiva in termini di allenamento».
In ogni caso Mikkelsplass ha ribadito la sua tranquillità, che poi riflette quella dell’atleta: «Ora deve prima di tutto stare attenta, poi dovrà avere un buon periodo di allenamento a ritmi tranquilli, quindi ci auguriamo possa avere nuovamente una fase di allenamento più duro e in intenso verso l’inizio della stagione».