A volte noi giornalisti perdiamo troppo facilmente il controllo e tendiamo a non renderci conto della gravità di certe domande che poniamo con troppa leggerezza, senza curarci dell’intervistato. A volte dovremmo metterci dall’altra parte e renderci conto che di fronte abbiamo una persona con dei sentimenti, provare comprensione, capire il momento. Ma soprattutto ci sono domande che non vanno mai fatte, provocazioni inutili, che possono anche far male ad una persona.
Purtroppo è accaduto anche ieri in occasione della conferenza stampa nella quale Petter Northug si è messo a nudo, parlando apertamente dei propri problemi con droghe ed alcol. Un giornalista norvegese, mentre l’ex campione raccontava della sua dipendenza, si scusava e allo stesso tempo chiedeva anche aiuto, gli ha chiesto se avesse pensieri suicidi. Northug ha risposto immediatamente di no, senza riprendere il giornalista per la bruttissima domanda, che ha però ricevuto tante critiche dagli altri media nazionali, ma anche dalle tante persone che hanno assistito alla diretta. «È stato un errore e mi scuso» ha scritto E.R., il giornalista in questione sul suo giornale e sui profili social. Importante l’abbia fatto immediatamente.
Alle scuse si è unito anche il capo redattore della sua testata, il Trønder-Avisas. «Questo è stato un vero e proprio infortunio per il quale sia il giornalista che la redazione si scusano. Non si sarebbe dovuta porre una domanda sul suicidio in quel contesto. Sono lieto che il giornalista, subito dopo la conferenza stampa, si sia scusato per quello che è successo e l’abbia fatto anche sui social».