In occasione del Toppidrettsveka, che è iniziato ieri pomeriggio a Hitra, ha tenuto banco la vicenda Northug. I media presenti hanno chiesto ai migliori atleti norvegesi un’opinione su quanto accaduto al campione simbolo dello sci di fondo norvegese degli ultimi 15 anni.
Ovviamente al termine della gara che l’ha visto chiudere al tredicesimo posto, anche Johannes Klæbo è intervenuto sull’argomento. «Cosa posso dire – ha affermato l’atleta norvegese a NRK – sento che in un certo senso si possano dividere le cose in due parti: l’azione e l’uomo Petter Northug. Per quanto riguarda la prima cosa, è chiaro che l’azione è qualcosa dalla quale bisogna prendere le distanze. Come modello di comportamento è inaccettabile fare qualcosa del genere, anche perché hai tante responsabilità ed è un peccato che sia andata così. Bisogna prendere una grande distanza da ciò che ha fatto. Anche perché ci sono molti altri sulla strada. Dall’altra parte c’è l’uomo Petter Northug e lì spero che ci sia qualcuno che si stia prendendo cura di lui».
Klæbo ha anche ammesso di aver parlato con Northug nei giorni scorsi. «Gli ho mandato dei messaggi e abbiamo parlato. Quello che ci siamo detti resta tra noi. Spero che riesca ad assumersi le responsabilità di quanto accaduto e accadrà in futuro».
Ovviamente anche il campione del mondo sprint è rimasto molto colpito da quanto successo a Northug: «È stato pesante. È sempre stato il mio modello sulle piste da sci e l’ho ammirato. È uno shock, penso che lo sia per ogni uomo. Possiamo solo sperare che riceva l’aiuto di cui ha bisogno e abbia attorno a se gente che lo aiuti a rialzarsi».
