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Biathlon , Pianeta Italia

Dal biathlon al ciclismo, l’impresa dell’allenatore azzurro Mirco Romanin: scalato lo Zoncolan per 7 giorni consecutivi!

Negli anni ha cresciuto tanti giovani che rappresentano il futuro italiano di fondo e biathlon, da Graz e Del Fabbro nel suo Friuli Venezia Giulia a Giacomel e Bionaz nei due anni alla guida della nazionale juniores e giovani. Mirco Romanin ha grande entusiasmo ed è capace di trasmettere la sua sconfinata passione per lo sport anche ai giovani che allena, che siano fondisti o biatleti.

Le vittorie ottenute dalla nazionale giovanile di biathlon negli ultimi due anni confermano le sue grandi capacità di allenatore, preparatore e anche motivatore, perché insieme al suo staff riesce sempre a tirare fuori il meglio dal suo gruppo e stimolarlo. Merito anche di quell’ardore che riesce sempre a trasmettere ai suoi atleti, ai quali non sfugge il grande impegno con cui lui stesso affronta ogni corsa, spesso tirando loro anche il collo. Ne sa qualcosa per esempio il campione mondiale juniores di fondo del 2019, Luca Del Fabbro, che spesso decide di farsi una “corsetta” con lui. Non è stata sicuramente una sorpresa per i giovani biatleti azzurri, nel corso il primo raduno, vederlo percorrere tutta la salita dello Stelvio a spinta sugli skiroll.
Lo sport come passione e superamento dei propri limiti, quindi, per Mirco Romanin, che in una settimana piuttosto tranquilla come quella di Ferragosto, precedente al raduno della sua squadra, partito oggi nella sua Forni Avoltri, ha pensato bene di scalare sette giorni consecutivi, da lunedì a domenica, lo Zoncolan, dal versante di Ovaro, spesso incubo di tanti ciclisti professionisti. Una salita di 10,5km con un 11,5% di pendenza media e 22% addirittura di massima. Primi 2km al 7/10%, poi 6km che lo stesso Romanin ha definito “l’inferno” con 18 tornanti e pendenze raramente sotto il 15%. Il finale leggermente più tranquillo, prima di vivere l’emozione dell’impresa.

Tanti appassionati raggiungono la località friulana soltanto per scalarlo una volta nella vita e realizzare così il sogno di ogni ciclista. L’allenatore azzurro l’ha fatto sette giorni su sette. «Una sfida con me stesso – ha scritto Romanin sulla sua pagina facebook – un modo diverso per trascorrere sette giorni senza grossi impegni lavorativi, per vivere una settimana in sport vero in questo strano anno privo di appuntamenti agonistici, la curiosità di vedere quanto ci si possa spingere verso le alte intensità nell’allenamento dell’endurance. In definitiva un mix di pazzia, fatica ma soprattutto passione, che mi hanno portato a scalare ogni giorno con la bici da strada il mitico Kaiser, il Monte Zoncolan».

I suoi atleti prendono appunti e guardano con stima a questo esempio di forza di volontà e voglia di mettersi sempre alla prova.

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