Ironia della sorte la sprint del Blinkfestivalen ha offerto ai quarti di finale l’atteso duello tra Johannes Klæbo e il giovane Ansgar Evensen. Un confronto diretto che ha messo quindi di fronte il più forte sprinter al mondo e il suo giovane connazionale, classe 2000, capace lo scorso inverno di vincere, ancora juniores, il titolo norvegese sprint assoluto, approfittando però anche dell’assenza dello stesso Klæbo. In quell’occasione il neo campione nazionale disse anche di non sentirsi il nuovo Klæbo, perché certo di diventare migliore di lui. Un mese dopo Evensen vinse anche il titolo mondiale juniores nella sprint, per poi deludere all’esordio in Coppa del Mondo, mancando la qualificazione nella sprint di Drammen.
A Sandnes, quindi, occhi puntati sul loro quarto di finale, che si è però presto concluso, con Klæbo che ha staccato il rivale tagliando il traguardo in tutta tranquillità con un ampio margine di vantaggio. Un duro colpo per l’orgoglioso Evensen, che al microfono di NRK, però, ha mostrato nuovamente tutta la grande fiducia in se stesso: «Se mi fossi riposato un po’ meglio e allenato di più in estate, probabilmente avrei avuto la possibilità di combattere alla pari con lui oggi. Ma sento di avere abbastanza tempo per riuscire poi a prenderlo in inverno. Perché non mi sono allenato abbastanza in estate? Perché è estate e non voglio partire troppo presto. Devo trattenermi un po’».
Gli allenatori della squadra norvegese, però, la pensano diversamente e lo riprendono un po’. «È bellissimo avere queste ambizioni – ha affermato Arild Monsen, tecnico della nazionale sprint – ma non puoi restare per troppo tempo indietro con l’allenamento. So cosa ha fatto Klæbo durante l’estate. L’allenatore della sua squadra mi ha detto che si è allenato un po’ male a luglio. Non deve avere altri mesi del genere, soprattutto non dopo l’autunno».
Monsen è sempre a stretto contatto con Torstein Drivenes, che allena la squadra di sviluppo, nella quale è presente anche Evensen. Allo stesso tempo il giovane talento ha anche svolto alcuni allenamenti con la squadra sprint di Monsen a Lillehammer, nei quali ha messo in mostra il suo grande potenziale. L’allenatore della squadra sprint è consapevole del fatto che i carici di allenamento non debbano aumentare troppo velocemente, ma allo stesso tempo vuole che il programma di preparazione venga seguito dal giovane atleta.
Di Evensen ha parlato anche Klæbo, come suo stile, senza alcuna provocazione, anzi supportando il collega più giovane. «Allenarsi è ovviamente un vantaggio. Se un atleta andasse forte d’inverno senza allenarsi in estate, non ci sarebbe nulla di meglio per lui. Ma dal mio punto di vista, so che devo allenarmi se voglio fare dei passi avanti e migliorare. Se arriverà il giorno in cui Evensen riuscirà a battermi? Si, potrebbe accadere. Lui ha un grande potenziale e l’ha mostrato lo scorso anno ai Campionati Nazionali».
A chiudere il discorso ci ha pensato un altro sprinter della nazionale norvegese, Sindre Bjørnestad Skar: «Evensen è estremamente veloce e su questo somiglia molto a Klæbo, ma devo essere onesto nel dire che ha ancora da lavorare sulla resistenza. Lui pensava di poter già lottare con Klæbo? Ansgar è un bravo ragazzo, ma tende a volare troppo alto, quindi a volte tocca riportarlo un po’ con i piedi per terra».