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Biathlon – La sentenza del TAS sui casi di Zaytseva, Romanova e Vilukhina attesa per fine agosto o inizio settembre

Il TAS ha nuovamente posticipato la sentenza sul caso doping legato a Olga Zaytseva, Yana Romanova ed Olga Vilukhina, che interessa molto da vicino anche il biathlon italiano. Le tre atlete russe sono state squalificate dal CIO perché ritenute responsabili di aver violato le norme antidoping in occasione delle Olimpiadi di Sochi del 2014. Stessa sorte era toccata anche ad altri 39 atleti russi, ventotto dei quali hanno però visto accolto dal TAS il proprio ricorso. In quell’occasione il tribunale svizzero aveva deciso rinviare la decisione sulle tre atlete russe, tutte medagliate a Sochi.

Il loro avvocato, Alexey Panich, ha quindi rivelato al sito “rsport.ria.ru” che c’è stato un nuovo rinvio della sentenza: «Abbiamo ricevuto una notifica ufficiale dal TAS, il termine per l’esame del caso è stato nuovamente prorogato. Di conseguenza aspettiamo una decisione del tribunale tra le fine di agosto e l’inizio di settembre. La motivazione solitamente non viene fornita in queste occasioni. Partiamo dal presupposto che si tratta di casi complessi. I giudici stanno lavorando, quindi è stata fatta un’ulteriore proroga. In teoria potrebbe essere estesa ancora ad una data successiva. Ci auguriamo che il TAS non faccia quindi ulteriori rinvii e si possa avere una sentenza a inizio settembre».

Le audizioni sul caso si sono svolte addirittura lo scorso marzo, quindi colpisce questo grande ritardo, ma evidentemente si tratta di tre casi piuttosto complicati. Ricordiamo che se le squalifiche delle tre atlete dovessero essere confermate, la Russia perderebbe l’argento nella staffetta femminile, arrivato allora alle spalle dell’Ucraina. La Norvegia salirebbe così sul secondo gradino del podio e la Repubblica Ceca vincerebbe il bronzo. Se poi dovesse essere confermata la squalifica di Olga Vilukhina, vincitrice dell’argento nella sprint alle spalle di Kuzmina e davanti a Vita Semerenko, allora salirebbe al bronzo l’azzurra Karin Oberhofer. Se ciò dovesse accadere, la trentaquattrenne del Centro Sportivo Esercito, che ha lasciato il biathlon nel 2018, diventerebbe così la prima donna italiana a vincere una medaglia individuale alle Olimpiadi

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