Soltanto pochi giorni fa l’IBU ha spiegato come procederà con la stagione 2020/21, la quale verrà divisa in tre parti e saranno gradualmente prese delle decisioni sullo svolgimento regolare delle gare, considerata la velocità con cui la situazione internazionale cambia a causa dell’emergenza Covid-19.
L’ex presidente del biathlon norvegese, oggi membro del consiglio dell’IBU, Tore Bøygard ha spiegato la situazione all’Aftenposten, ammettendo che di certezze non ce ne sono molte, ma l’IBU sta comunque valutando costantemente la situazione. Da tenere d’occhio, ovviamente, soprattutto il regolare svolgimento del Mondiale, in programma a Pokljuka dal 10 al 21 febbraio prossimi. «Al momento sembra che potremo avere il Mondiale in Slovenia. Ma se ora mi chiedete se sarà con o senza spettatori, posso solo dire che non ho idea».
Il dirigente norvegese pensa che la prima parte della stagione, quella che arriverà sino a Natale, si disputerà regolarmente: «Per quanto sembra ora, ci sarà la gara di apertura della Coppa del Mondo in Finlandia se tutti gli atleti entreranno nel paese senza essere messi in quarantena». Quest’ultima è una frase che va sottolineata, perché l’IBU vuole una Coppa del Mondo competitiva, nella quale siano presenti quindi tutti i migliori. Necessario, quindi, che non ci siano restrizioni particolari per alcune nazioni. Nella situazione attuale, ad esempio, alcuni paesi sarebbero più svantaggiati rispetto agli altri.
Bøygard ha poi detto che per ora si può solo sperare e aspettare che la situazioni migliori ed è troppo presto per preparare i camper in vista dell’inverno, acquistare i biglietti aerei o delle gare, prenotare gli hotel pensando di poter assistere alle competizioni dal vivo. «L’unica cosa che penso di poter dire è che tutti potranno vedere la maggior parte delle gare in tv».
Ogni decisione sulle prime tappe della Coppa del Mondo sarà presa a settembre, come chiarito da Dahlin, presidente dell’IBU, in un’intervista rilasciata in Svezia: «Sicuramente c’è incertezza sulla prossima stagione. Per il momento teniamo il calendario originale come scenario principale. Quindi bisognerà vedere come andare avanti adattandoci alle situazioni che troveremo. Al momento ci stiamo principalmente occupando del problema legato ai tifosi e gli aspetti finanziari. Al momento, in quasi tutti i paesi, soltanto a un piccolo numero di tifosi è permesso di entrare all’interno delle tribune o addirittura nessuno. Dovremo poi anche considerare il fatto che potrebbe diventare più difficile poter viaggiare in certi paesi. Potremmo trovarci a dover ridurre i viaggi e spostarci in meno località. Ci sono diversi scenari. La situazione può cambiare velocemente. Dobbiamo essere pronti, perché in alcuni paesi potrebbe iniziare anche una seconda o terza ondata dell’epidemia. Non voglio speculare sulla possibilità che possano svolgersi più tappe in località che sono già in calendario, ma un ambiente sicuro rafforzerà la posizione di una tappa all’interno del calendario di Coppa del Mondo».