In una calda Val Martello è iniziato lunedì il secondo raduno del Gruppo Osservati della nazionale azzurra di biathlon, che a luglio si era già ritrovato a Bionaz. Sotto lo sguardo attento dell’allenatore Alex Inderst, al quale è stato affidato questo progetto, si stanno allenando sette atleti: Federica Sanfilippo, Nicole Gontier, Samuela Comola, Thomas Bormolini, Giuseppe Montello, Saverio Zini e Mattia Nicase. Un gruppo che sta lavorando per scalare posizioni nelle gerarchie della nazionale azzurra. Sanfilippo, Gontier, Bormolini e Montello partono direttamente con l’obiettivo di tornare lì dove erano fino alla passata stagione, nella squadra azzurra di Coppa del Mondo, mentre gli altri tre cercheranno di fare bene in IBU Cup, per riuscire poi ad essere presi in considerazione per salire ulteriormente di livello.
Per parlare di questo gruppo di atleti la redazione di Fondo Italia ha contattato Alex Inderst, allenatore del Centro Sportivo Carabinieri, che seguendo il programma comune della nazionale azzurra, sta preparando questi sette atleti ad una stagione per tutti loro molto importante.
Buon pomeriggio Inderst. È da poco iniziato il secondo raduno della vostra squadra. La prima domanda è d’obbligo: che impressioni ha avuto dai suoi atleti?
«Li ho trovati tutti molto determinati, anzi anche qualcosa in più. Non era scontato, perché per qualcuno di loro la situazione non era facile, visto che veniva dalla squadra di Coppa del Mondo. Proprio per questo motivo sono quasi meravigliato dal fatto che sin da subito abbiano avuto motivazioni altissime e affrontato gli allenamenti con pensieri positivi. Già a Bionaz abbiamo lavorato molto bene e devo anche dire che mi stanno dando una bella mano. Infatti in questo momento sto allenando la squadra da solo, quindi ho anche bisogno del loro aiuto e partecipazione per fare tutto al meglio. Fortunatamente sono tutti atleti già maturi ed esperti, sanno cosa fare. Stiamo lavorando bene».
State seguendo il programma di preparazione della Squadra A, oppure ne avete uno vostro?
«Seguiamo il programma della Squadra A, che poi viene ovviamente adattato anche alle esigenze di ogni singolo atleta, perché non hanno tutti lo stesso corpo. La linea generale della preparazione è quindi identica per tutti, è stata stabilita nel corso delle video riunioni tra gli allenatori durante la scorsa primavera. Poi ovviamente qualcosa può cambiare, perché per esempio noi abbiamo un raduno di una sola settimana anziché due, ma la linee guida sono le stesse. Anche perché vogliamo permettere agli atleti dei diversi gruppi di far coincidere le settimane di carico e scarico, affinchè possano anche lavorare assieme a quelli della squadra A quando sono a casa. Per fare un esempio, Federica Sanfilippo può lavorare tranquillamente con Braunhofer, oppure Montello con Cappellari e Vittozzi».
In un primo momento sembravate destinati ad effettuare i primi raduni soltanto in autunno. Cos’è cambiato?
«Inizialmente si pensava di riuscire a farli solo in autunno, in quanto in primavera non potevamo certo sapere che evoluzione avrebbe avuto l’emergenza covid-19. Avendo lo stesso programma, però, non appena c’è stata la possibilità abbiamo deciso di effettuare i primi raduni, iniziando da luglio. Da adesso in poi andremo avanti con i raduni negli stessi periodi della Squadra A, qualcuno anche assieme. Ripeto, inizialmente non si poteva conoscere l’evolversi della situazione, bisognava farsi trovare pronti ad ogni eventualità e dobbiamo ovviamente essere ancora vigili».
Quindi farete anche dei raduni assieme alla Squadra A?
«Certamente i prossimi due raduni, a metà agosto e a settembre, in programma ad Obertilliach ed Anterselva, li faremo con loro. Saremo organizzati al meglio per rispettare tutto il protocollo, quindi dormiremo in alberghi diversi, ma in pista ci alleneremo insieme».
A un primo sguardo il vostro è un gruppo molto particolare, in quanto formato da quattro atleti che puntano ovviamente a riprendersi subito un pettorale di Coppa del Mondo, mentre gli altri tre, almeno inizialmente, saranno più concentrati sull’IBU Cup.
«Ovviamente i quattro atleti tornati dalla Squadra A hanno l’obiettivo di riprendersi un posto in Coppa del Mondo e fare bene in quella competizione, come già hanno fatto in passato. Vogliono ritrovare subito il livello che avevano. Per quanto riguarda invece Samuela (Comola, ndr), Mattia (Nicase, ndr) e Saverio (Zini, ndr), l’obiettivo è l’IBU Cup, confermarsi e migliorare lì per poi vedere cosa salterà fuori. Ricordiamoci che Samuela Comola viene dalla categoria Junior, quindi deve capire l’ambiente dell’IBU Cup, conoscerlo, rendersi conto di cosa significhi fare una stagione intera lì. Mattia deve ripetere qualche bella gara fatta lo scorso anno e cercare quindi di confermarsi e migliorare, mentre Saverio vuole trovare continuità di risultato».
Per Samuela Comola è anche importante allenarsi assieme a due atlete esperte come Nicole Gontier e Federica Sanfilippo.
«Certo, è fondamentale. Lei sa che è un’occasione importante, è molto motivata per questo motivo, sa su cosa deve allenarsi. Nicole e Federica, poi, sono per lei un bel punto di riferimento sugli sci, perché Samuela deve crescere in quell’aspetto, sull’organico. Ma anche lei può portare qualcosa alle sue compagne, perché al poligono ha tanto da dare».
Allora parliamo di Federica Sanfilippo e Nicole Gontier. Su cosa state concentrando il vostro lavoro?
«Sicuramente per loro la cosa più importante è il poligono, migliorare le percentuali. Nicole ha cambiato un po’ la sua posizione al tiro, anche Federica ha fatto dei piccoli cambiamenti in tal senso. Con lei ne proveremo un altro adesso, qui a Martello, sulla posizione. Apportare delle modifiche è utile anche per riuscire a stimolarle ulteriormente con qualcosa di diverso rispetto a quanto sempre fatto. Vogliamo far aumentare il loro livello al poligono e aiutarle a trovare stabilità».
E per quanto riguarda Thomas Bormolini e Giuseppe Montello?
«Con loro invece non abbiamo cambiato nulla al poligono, siamo andati avanti con la vecchia impostazione, in quanto già andava bene. Con loro ci stiamo concentrando più sull’aspetto fisico per far migliorare le prestazioni sugli sci. Con Beppe in questa fase post infortunio, dobbiamo anche fare ancora attenzione in determinati allenamenti, soprattutto in palestra. Per il resto con lui l’obiettivo è trovare la stabilità di rendimento. Thomas, invece, deve riuscire ad aumentare il livello degli anni scorsi, perché secondo me è un atleta che può essere importante per la squadra azzurra, soprattutto in staffetta. Negli anni ha maturato tanta esperienza e sa come gestirsi quando sta a casa, quindi il fatto di avere maggiore libertà in allenamento, lo sta aiutando. Inizialmente era un po’ dispiaciuto per l’esclusione, come gli altri, ma si è ripreso subito bene ed è motivato».
Cosa dovranno fare questi atleti per conquistare un pettorale di Coppa del Mondo?
«Vista l’attuale situazione, non avendo certezza di quando potremo disputare gare, non sono stati ancora definiti i criteri di selezione. In ogni caso una cosa è certa: per coloro che vanno forte le porte della Coppa del Mondo sono aperte. Loro lo sanno e sono tanto determinati in ogni allenamento».