Sarà il caso di chiamarla Coppa del Mondo? Dopo l’Italia e la Svezia, infatti, anche la Russia potrebbe rinunciare alle prime tappe della Coppa del Mondo di skiroll e inoltre sono in forte dubbio anche i Mondiali Juniores di Khanty-Mansijsk oltre che la tappa conclusiva di Coppa del Mondo, programmata in Cina.
Secondo quanto trapela dalla Russia, infatti, nonostante la volontà di alcuni atleti di prendere parte alle tappe di Coppa del Mondo in Estonia e Lettonia, potrebbe essere difficile per loro raggiungere le due località. In Russia la stagione dello skiroll è già ufficialmente partita a Mosca e nelle altre regioni dove la situazione legata all’emergenza covid-19 è più tranquilla. Alcuni atleti, quindi, sarebbero anche pronti ad andare in Estonia e Lettonia per le due tappe di Coppa del Mondo, ma la loro volontà si scontra inevitabilmente con alcune problematiche. Innanzitutto la Russia ha chiuso i suoi confini internazionali fino al 14 agosto e potrebbe presto decidere di prolungare questa chiusura. Solo lavoratori e studenti possono attraversare il confine. Tutti i Consolati e le Ambasciate sono momentaneamente chiuse e alcuni atleti avrebbero bisogno della visa per entrare nei paesi di Schengen, problema che potrebbero quindi trovare anche i saltatori per il Grand Prix ad agosto. Inoltre la situazione della pandemia in Russia non è attualmente delle migliori, con una media di seimila nuovi casi di infetti al giorno, tanto che il paese è nella lista gialla mondiale.
Per questo motivo i lavoratori e gli studenti russi, che raggiungono Estonia e Lettonia, devono stare 14 giorni in quarantena. Ciò metterebbe sicuramente in difficoltà gli atleti che dovessero decidere di partecipare alle due tappe di Coppa del Mondo. Gli organizzatori hanno promesso alla Russia un posto adiacente alla pista dove passare la quarantena, ma dall’8 al 15 agosto sono in programma i Campionati Russi di skiroll a San Pietroburgo. Quindi sarebbe impossibile per gli atleti andare già due settimane prima in Estonia per rispettare la quarantena. Si spera, però, che la situazione possa migliorare permettendo a un gruppo ristretto di atleti, tre o quattro, di raggiungere almeno Madona, dove si disputerà la seconda tappa, o forse l’Estonia se non dovessero esserci limitazioni. Alla situazione attuale è però difficile.
In forte dubbio, come abbiamo scritto in precedenza, anche la tappa di settembre a Khanty-Mansijsk, valida anche come Mondiali Juniores, in quanto proprio quella località e tutta la regione è tra le più colpite del paese dall’emegenza covid-19. Soltanto il 1 agosto, però, sarà presa una decisione finale. Se l’evento dovesse saltare, a questo punto il Mondiale Giovanile si disputerebbe a Madona, in Lettonia, in occasione della tappa di Coppa del Mondo del 27-30 agosto. Non dimentichiamoci, poi, che al momento non si potrebbe gareggiare nemmeno in Cina, dove ad ottobre è in programma l’ultima tappa. Infatti sono vietate competizioni internazionali in Cina fino al prossimo 1 gennaio.
A questo punto che senso ha andare avanti con la Coppa del Mondo? Senza le migliori tre nazioni del ranking, con appena due tappe su quattro certe, che competizione sarebbe? Non avrebbe più senso considerarle solo delle semplici gare FIS? In questo caso non regge nemmeno la tipica frase “the show must go on”, in quanto che spettacolo sarebbe senza i migliori atleti al mondo? L’augurio è che qualcuno in FIS prenda una decisione saggia, fermando tutto.