È attento a ogni particolare come sempre Alessandro Pittin, focalizzato nel non lasciare nulla al caso durante la preparazione. L’azzurro è soddisfatto al termine del raduno di Tarvisio, dopo il quale ha fatto il punto della situazione a seguito delle prime settimane di lavoro: «Da circa un mese stiamo lavorando tutti assieme – ha affermato a Fondo Italia il friulano delle Fiamme Gialle, ormai fiemmese d’adozione – abbiamo finalmente la squadra al completo, visto che nei primi raduni per diversi motivi non siamo mai riusciti ad essere tutti presenti. I primi allenamenti stagionali li abbiamo svolti a Predazzo, sfruttando i trampolini di casa per spostarci il meno possibili, visti i tempi che corrono. Abbiamo sfruttato molto il nuovo trampolino K60, la cui costruzione è terminata lo scorso anno. Si sta rivelando molto utile, perché è importante per noi svolgere la prima parte della preparazione su un trampolino piccolo, soprattutto quest’anno in cui abbiamo iniziato a lavorare con un nuovo allenatore».
Proprio sul nuovo allenatore di salto, Danny Winkelmann, si è concentrata l’attenzione di Alessandro Pittin, che come Raffaele Buzzi ha espresso un giudizio positivo nei suoi confronti: «Lo conoscevamo più o meno già tutti – ha spiegato l’azzurro – perché allenava la squadra polacca di combinata e c’era quindi già stato modo di fare la sua conoscenza durante la Coppa del Mondo, anche se non in maniera approfondita. In questa fase stiamo quindi cercando di costruire un rapporto nuovo con lui, ovviamente ci vuole del tempo per farlo al meglio. L’impatto è stato però molto positivo, Danny ha fatto una buona impressione a tutta la squadra. Siamo contenti del lavoro che stiamo facendo assieme a lui, c’è entusiasmo in tutti e tanta voglia di lavorare. Personalmente mi trovo particolarmente bene con il nuovo allenatore, in quanto è molto metodico, proprio come me. Una guida molto precisa nelle sue indicazioni è proprio ciò che ci serviva e forse ci è anche mancata negli anni passati. Winkelmann ha ben chiaro in testa i vari obiettivi da raggiungere nel corso dell’estate. Ovviamente, essendo il primo anno assieme, non ci poniamo degli obiettivi esagerati riguardo ai risultati, cerchiamo di lavorare al meglio e seguire un percorso che possa farci fare tanti passi avanti e miglioramenti in futuro. Certo, ciò non significa che non si possa ambire a far bene sin da subito».
Dopo i primi tre raduni a Predazzo, la nazionale azzurra ha vissuto un’interessante esperienza a Stoccolma, lavorando all’interno di una galleria del vento inclinata di 45°, che ha permesso a saltatori e combinatisti di curare tanto la fase di volo: «È una galleria del vento unica al mondo, in quanto inclinata e non orizzontale come quelle classiche. È stata progettata appositamente per il volo con la tuta alare, che viene simulato alla perfezione. Da un paio d’anni hanno iniziato anche un percorso di collaborazione con alcune nazionali di salto, le quali hanno trovato questa speciale galleria del vento molto più veritiera rispetto a quella orizzontale, dove si fatica ad avere le stesse sensazioni. Abbiamo avuto la possibilità di fare questa esperienza di allenamento, sfruttandola al massimo, grazie ai consigli di Winkelmann, che c’era già stato e ci ha dato tutte le indicazioni necessarie. Avendo appena due pomeriggi, era fondamentale andare dentro sapendo già cosa fare perché c’era un tempo limitato a disposizione. Sono stato molto contento, abbiamo fatto un bel lavoro sulla fase di volo, che il nostro nuovo allenatore considera molto importante. Abbiamo quindi curato al meglio un aspetto che da un po’ di anni non avevamo approfondito così nel dettaglio. Una galleria del vento come questa è veramente fondamentale per lavorare sulla fase di volo, in quanto quando salti da un trampolino grande, sei in volo per cinque o sei secondi, devi ovviamente anche stare attento a non commettere degli errori, quindi non sempre ti fidi di provare cose nuove. Nella galleria svedese, invece, eravamo appesi per 10 minuti e potevamo provare tante cose diverse, senza correre alcun rischio, anche dei particolari che non azzarderesti mai nella realtà, ma che ti permettono di avere una percezione diversa».
Infine nell’ultima settimana, nel corso del raduno di Tarvisio, gli azzurri sono andati anche a Planica. «Abbiamo sfruttato il trampolino grande da 120, per cercare di riportare nella realtà il lavoro fatto nella galleria del vento e per portare a casa un po’ di salti sui trampolini grandi, dal momento che nella disciplina sono sempre di più le gare sui large hill. Quindi bisogna assolutamente migliorare anche questo aspetto».
Pittin e compagni si stanno quindi allenando con grande concentrazione, senza farsi distrarre dalle incertezze legate all’emergenza Covid-19, che già hanno fatto saltare quasi tutto il Grand Prix. «Ci siamo concentrati solo sull’allenamento – ha affermato il finanziere carnico – senza pensare mai a cosa potrebbe accadere. Non ci facciamo condizionare da questa situazione legata all’emergenza sanitaria globale. Siamo stati fortunati, perché fin qui siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo. Non pensiamo al Grand Prix, anche se sono state cancellate le gare austriache ed è rimasta solo quella di Obertsdorf, sul cui regolare svolgimento si saprà qualcosa di più ad agosto. Sinceramente non mi preoccupo, perché in un primo momento questa competizione non era nemmeno nel nostro programma, quindi non la ritengo indispensabile. Poi, credo che se si gareggerà probabilmente andremo, anche perché ci sono stati diversi cambi regolamentari e potrebbe essere utle andare lì, per farsi un po’ un’idea di quello che sarà la stagione invernale. Comunque a noi cambia poco, se dovessero saltare quelle due gare, ci concentreremo sull’inverno augurandoci che la situazione rimanga sotto controllo anche in autunno, per avvicinarci al meglio alla stagione invernale. Ovviamente sarebbe un grande peccato, dopo tanti mesi di preparazione, se dovessero esserci delle ripercussioni sul calendario e la Coppa del Mondo non dovesse svolgersi regolarmente. Speriamo di seguire il programma prestabilito».
Se tutto dovesse andare come da programma, il 2021 sarà anche l’anno del Mondiale di Oberstdorf. Nella testa degli azzurri della combinata nordica è ancora ben presente la beffa di Seefeld, quando per pochi grammi di peso, Samuel Costa venne penalizzato in staffetta e con lui tutta la squadra, che era addirittura in lotta per un clamoroso podio. Pittin, però, non vuole sbilanciarsi parlando di rivincita: «Non abbiamo mai parlato di obiettivi per quanto riguarda i risultati. Ci sono tappe di Coppa del Mondo importanti e un Mondiale, dove ovviamente non vogliamo andare solo per partecipare ma per dare tutto. La nostra idea, però, deve essere quella di fare un passo alla volta, consapevoli di non essere oggi una delle squadre più forti ma che abbiamo tanti margini di miglioramento. Ovviamente non possiamo pensare di colmare un gap da un momento all’altro, quindi restiamo con i piedi per terra. Siamo partiti bene, continuiamo ad allenarci così e poi vedremo. Poi chissà, magari riusciremo a prenderci una rivincita per quella giornata storta».