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Sci di fondo

Fondo – Jean-Marc Gaillard: “Non so se sarà la mia ultima stagione, mi diverto ancora tanto”

Lo scorso gennaio in Val di Fiemme venne premiato per essere l’unico fondista ad aver partecipato a tutte le prime quattordici edizioni del Tour de Ski. In quel momento molti immaginavano che Jean-Marc Gaillard, che il prossimo 7 ottobre compirà quarant’anni, avrebbe lasciato lo sci di fondo al termine della stagione. Invece l’atleta francese, vincitore di due bronzi olimpici e uno mondiale in staffetta, con una vittoria e altri sei podi in Coppa del Mondo, ha deciso di andare avanti. È ancora tanta la sua passione per lo sci di fondo, per l’ambiente e per la nazionale francese, nella quale è un vero e proprio esempio per i tanti giovani del gruppo.

Nordic Magazine gli ha dedicato un bellissimo servizio (per leggerlo clicca qui), celebrando la sua carriera e lasciando ai compagni del presente e del passato un giudizio su questo grandissimo atleta. «Non avrei mai immaginato di avere una carriera del genere – ha affermato Gaillard a Nordic Magazineil tempo è passato rapidamente e oggi non so se la prossima sarà la mia ultima stagione o meno, perché mi diverto sempre tanto ad allenarmi e correre. Non mi sento stufo e sto anche bene nel gruppo».
Se ad inizio carriera si è trovato nel gruppo di Vittoz, Rousselet, Perillat e Jonnier, oggi Gaillard contribuisce con la sua esperienza alla crescita dei giovani talenti francesi come Mancini, Lapalus, Chappaz e Lapierre: «Abbiamo giovani che molte nazioni ci invidiano – ha sottolineato il veterano francese – si comportano bene con me e mi guidano di volta in volta. Non mi sento investito della missione di dovergli trasmettere qualcosa, ma tanto meglio se riuscirò a farlo perché apprezzo la loro freschezza».

Nordic Magazine ha ricordato anche quanto Gaillard sia apprezzato da tutto il mondo dello sci di fondo, tanto da portare l’esempio di Cogne, dove due anni fa fu il più applaudito tra gli atleti non italiani. Inoltre, nel circuito di Coppa del Mondo o OPA Cup, si ferma spesso a parlare con alcuni suoi ex avversari, che oggi hanno altri ruoli, tra i quali Pietro Piller Cottrer e Tobias Angerer: «È sempre bello parlare delle nostre vite di ieri e di oggi» ha sottolineato il francese.
L’impressione è che abbia ancora tanta voglia di andare avanti e forse in Val di Fiemme sono pronti a regalargli un’altra maglia per i quindici Tour de Ski consecutivi, dopo quella a lui già consegnata lo scorso anno dopo la centesima gara nella storia del Tour de Ski.  

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