Atleti e staff al seguito della fortissima nazionale polacca di salto effettueranno oggi il tampone per capire se qualcuno di loro è stato infettato dal covid-19. L’ha annunciato Jan Winkiel segretario generale della Federazione Polacca di Sci in un’intervista rilasciata a Sport.pl.
L’allarme è scattato nel corso del raduno presso la collina di Wisla nel corso della giornata di lunedì, quando Adam Malysz, ex stella del salto polacco, ha annunciato la propria positività al covid-19. L’ex saltatore, che ha effettuato il test dopo aver saputo della positività di una persona con cui era entrato in contatto, probabilmente il sindaco di Wisla, è risultato positivo domenica, a dieci giorni di distanza dall’incontro con la nazionale polacca di salto. Ovviamente quindi c’è un po’ di preoccupazione nell’entourage della squadra, anche se nessuno dei ventiquattro componenti del gruppo, tra staff e atleti, ha accusato alcun sintomo, quindi ciò lascia sperare che non ci sia alcun infetto.
«Atleti e staff hanno incontrato Malysz lo scorso 12 giugno – ha affermato Winkiel – quindi dieci giorni fa e nessuno ha fin qui riscontrato alcun sintomo. Le probabilità che ci sia un infetto sono piuttosto poche. Secondo il dipartimento sanitario basterebbe soltanto un controllo del nostro stato di salute nei prossimi giorni senza bisogno di effettuare il tampone, tuttavia vogliamo tranquillizzare tutti e quindi abbiamo deciso di sottoporre al test tutta la squadra».
Winkiel ha aggiunto: «Tra staff tecnico e atleti ci sono ventiquattro persone nello stesso hotel, quindi il rischio di diffusione sarebbe elevato. Se qualcuno fosse stato infetto, probabilmente oggi lo sarebbero in molti ed è strano che nessuno abbia accusato sintomi. In ogni caso faremo il tempone, ma non dobbiamo farci prendere dal panico. Ci isoliamo, eseguiamo i test, aspettiamo i risultati e poi se ci saranno problemi li affronteremo. Sappiamo che se anche solo un componente del gruppo dovesse avere il covid-19, allora tutti dovrebbero restare in quarantena. A quel punto decideremmo se farlo in gruppo, in questo hotel o da un’altra parte. Ci siamo già isolati dal personale dell’albergo, tutti mangiano alla porta, nessuno ha contatti con il personale. Ma quando andiamo sul trampolino, possiamo anche chiudere la struttura e averla tutta per noi, abbiamo bisogno di un servizio minimo. Insomma la preparazione può proseguire tranquillamente, se gli atleti saranno mentalmente pronti per farlo. La situazione è stressante e non tutti possono concentrarsi sul lavoro da fare, perché hanno paura per i propri cari. Comunque oggi faremo gli esami».