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Sci di fondo

Fondo – Tanta corsa per Holund: a quattro anni dall’infortunio la spalla dà ancora problemi

Anche questa estate Hans Christer Holund si sta allenando tantissimo con la corsa, limitando le ore di lavoro sugli skiroll. Il campione del mondo in carica della 50km, infatti, continua ad avere problemi all’articolazione della spalla sinistra, infortunatasi a seguito di una caduta sul ghiaccio in occasione di un raduno sullo Stelvio nel settembre 2016. I medici norvegesi gli avevano detto allora che avrebbe avuto bisogno di un’operazione per risolvere il problema. Holund ha però poi deciso di non operarsi, in quanto l’intervento gli sarebbe costato sei mesi di stop e non voleva perdere i grandi appuntamenti delle stagioni successive. Da allora ha iniziato a convivere con il problema.

Ogni tanto però il dolore ritorna, come gli è accaduto negli ultimi giorni per una causa piuttosto insolita. «Sembra un po’ strano, ma il dolore è tornato per un insieme di cose, l’allenamento sugli skiroll e l’aver dormito nella posizione sbagliata. Mi sono addormentato su quella spalla e vi sono rimasto tutta la notte, così quando mi sono svegliato, mi è sembrato quasi che la spalla fosse disarticolata. Questo è ciò che ha innescato il problema, quindi è possibile farsi male anche nel sonno» ha spiegato l’atleta ad Aftenposten ridendoci su.

Ovviamente il dolore alla spalla si fa sentire soprattutto sugli skiroll, quando deve spingere i bastoni sull’asfalto anziché la neve, in particolare quando deve andare a spinta. Inoltre Holund ha anche spiegato che un attento osservatore può notare quanto la sua tecnica di sciata sia cambiata in questi anni, proprio per far fronte al problema. Eppure la decisione è di andare avanti così, senza operarsi: «Ora è passato così tanto tempo, ho 31 anni e non ho davvero il tempo di operarmi ora. Non posso perdere sei mesi per la riabilitazione».

Insomma Holund continuerà a convivere con il problema alla spalla per arrivare alle Olimpiadi di Pechino. Su VG disse tempo fa che proprio i Giochi cinesi rappresentavano l’ultimo grande obiettivo della sua carriera, ma in realtà nulla è già deciso, come ha chiarito ad Aftenposten: «Se dovessi fare delle ottime Olimpiadi e pensassi di avere la possibilità di gareggiare ancora ai massimi livelli l’anno successivo, non si potrebbe mai dire mai»

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