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Sci di fondo

Caos nel fondo canadese: Nordiq Canada punta sui giovani, ecco polemiche e ricorsi

Il Canada cerca il nuovo Harvey e punta sui giovani, dopo una stagione 2019/20 alquanto deludente. Nell’ultimo anno soltanto quattro elementi della nazionale canadesi hanno conquistato la zona punti in Coppa del Mondo, tutte donne. Di queste, però, solo una è riuscita a ottenere la conferma in squadra, Dahria Beatty, mentre le altre sono rimaste escluse.

Una situazione che non ha fatto certo piacere a Cendrine Browne, Maya Macisaac-Jones e Katherine Stewart-Jones, rimaste escluse a vantaggio di atlete – e atleti – molto giovani. L’obiettivo dichiarato da Nordiq Canada sono le Olimpiadi del 2026, complici anche i discreti risultati ottenuti nei recenti Mondiali Juniores, ma non tutti sono d’accordo. Cendrine Brown, per esempio, ha espresso la propria opinione a Radio Canada, come riportato da Nordic Magazine: «Fondamentalmente, ciò che sta accadendo in questo momento è che stanno sacrificando la mia generazione alla ricerca del prossimo Harvey».

C’è chi non si è arresa e ha fatto anche ricordo contro la decisione di Nordiq Canada. È Katherine Stewart-Jones, che ha vinto il suo appello riuscendo così riprendersi la sovvenzione di 22.000 dollari che aveva perso e l’accesso al centro di formazione nazionale. La stessa strada sta percorrendo anche Cendrine Browne, la quale aveva anche chiuso davanti alla compagna in Coppa del Mondo.

Il CEO di Nordiq Canada, Shane Pearsall, ha difeso le scelte della federazione: «Non stiamo scegliendo i migliori sciatori canadesi, ma cercando di creare un team competitivo per la Coppa del Mondo». Insomma l’obiettivo è rivolto al futuro. Per questo motivo si è deciso di riunire in un unico gruppo Junior, Under 23 e senior, dando però dei difficili criteri di selezione per gli atleti nati prima del 1996: due ingressi nella top venti o una top dodici in Coppa del Mondo per restare nella squadra. Obiettivo che nessuna ha raggiunto, anche se Dahria Beatty è stata inserita in squadra avendo comunque ottenuto un 16° posto e altri due ingressi in zona punti.

Ma le continue polemiche hanno spinto proprio Shane Pearsall dimettersi, lasciando l’incarico a Stéphane Barrette, precedentemente direttore dello sviluppo di atleti e allenatori. 

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