Dopo il fantastico esordio al Mondiale di Seefeld del 2019, nel quale vinse l’argento nella 15km in classico, facendo maledettamente soffrire Therese Johaug, e il bronzo nella 30km in skating, oltre a contribuire alla medaglia d’oro della staffetta svedese, Frida Karlsson ha ricevuto forse la definitiva consacrazione vincendo lo scorso marzo la 30km di Holmenkollen. Un risultato arrivato al termine di una stagione travagliata, nella quale la giovanissima svedese – classe 1999 – è stata fermata dai medici per buona parte dell’inverno, rientrando solo alla vigilia dello Ski Tour scandinavo.
Nonostante i problemi con gli sci accusati dalle norvegesi, in particolare Johaug, che aveva un ampio margine di vantaggio, quanto accaduto a Holmenkollen ha rappresentato la conferma del grande talento della svedese, un’atleta che se gestita bene potrà avere davvero un grande avvenire.
Eppure dalla Norvegia non hanno paura. Interpellate da Nettavisen proprio su Karlsson, Heidi Weng e Therese Johaug hanno affermato di non aver paura. In particolare è apparsa molto spavalda la due volte vincitrice della Coppa del Mondo, nel 2017 e 2018: «Non sono preoccupata dai risultati di Frida Karlsson – ha affermato Weng – penso che sia solo agli inizi e debba ancora lavorare molto. Non so se ho paura di altre atlete oltre a Johaug».
Chiamata in causa, la dominatrice dell’ultima Coppa del Mondo e del Mondiale di Seefeld, nel quale vinse tre medaglie d’oro individuali, ha confermato il pensiero della compagna, consapevole che la 30km di Holmenkollen è stata fortemente condizionata dai materiali. «Quel giorno le svedesi avevano degli sci migliori rispetto a me – ha sottolineato Johaug – mi sentivo più forte di lei (Karlsson, ndr) e lo ero anche quando avevo oltre un minuto e venti secondi di vantaggio. Ma allo stesso tempo nel nostro sport devi essere sempre al top anche con gli sci. Alla fine ci siamo persi ed è stato giusto che abbia vinto lei».
Più che timori, però, la presenza di atlete competitive come Karlsson provoca soltanto maggiori motivazioni a Johaug: «Una competizione più dura mi motiva. Come ho sempre detto, è più divertente vincere una gara quando corri il rischio di perderla, piuttosto che farlo con ampio margine».